Sei online e ti balza agli occhi, tra video accattivanti e proposte molto cool molto innovative. Sei in città e ti sembra introvabile. L’economia circolare c’è e (non) si vede, è una cosa semplice, ma che cos’è? Non è solo un nuovo modo per battezzare il comprare ciapapuer, tazzine e specchi vecchi al Balon. Non è solo una favola da raccontarci passando davanti ad Humana Vintage e non è solo la consolazione nel buttare una bottiglia di vetro, sperando che la nostra Beck’s si ricicli e si trasformi in un vaso. Ma quindi come si fa e soprattutto dove la trovo a Torino?
ABCD dell’economia circolare
Abbiamo detto che l’economia circolare è una cosa semplice. Quando riempite i barattoli di marmellata con il sugo e i vasi di Nutella si trasformano in bicchieri, quando utilizzate il car sharing, quando provate uno di quei progetti crafty dove i maglioni diventano cucce per felini, quando aggiustate prima di buttare o acquistate di seconda mano state facendo economia circolare. Ecco, non è difficile, ma implementare in un processo industriale tutti questi piccoli accorgimenti è un altro paio di maniche. Tra le azioni che fanno parte dell’economia circolare ci sono il riciclo, la condivisione di oggetti, l’uso di energie rinnovabili e la eco progettazione, per avere oggetti sempre più facili da smontare e ristrutturare quando si rovinano. Andando al sodo, l’obiettivo allora qual è? Riutilizzare materiali, prodotti ed energie, minimizzare sprechi e rifiuti, sempre facendo attenzione alla ricaduta sull’ambiente. Se avete un quarto d’ora mentre andate a lavoro, questo rimarrà sempre uno dei video che preferisco.
Dov’è l’economia circolare a Torino?
Quest’anno sono saltate fuori 3 belle iniziative. La prima in cui mi sono imbattuta è Too Good to Go, app danese che dal 2015 combatte lo spreco alimentare. Gianluca sa sicuramente raccontarlo meglio [qui la sua masterclass], vi dico solo che ristoratori, pasticceri e supermercati vendono a prezzo ribassato le Magic Box di cibo “troppo buono per essere buttato”. Ed è così che Gerla, Gaudenti e Farmacia del Cambio hanno contribuito alla mia “dieta” e a tagliare l’emissione di 23 milioni di tonnellate di CO2.

A vantaggio dei nostri palati va anche l’iniziativa Abbasso Impatto che sta rivoluzionando silenziosamente San Salvario. La cooperativa Verdessenza ha sviluppato questa idea a partire dai gruppi GAS, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della movida. I commercianti possono così acquistare a prezzi vantaggiosi prodotti ecosostenibili, tra cannucce commestibili e detersivi sfusi, ma soprattutto alimenti e prodotti da fornitori con cui condividono l’etica del riuso e del rispetto per l’ambiente. Perché l’economia circolare non è solo una questione di produzione, ma un’idea da applicare tutti i giorni: quando compriamo, quando ci spostiamo in città e anche quando facciamo aperitivo.
Tra le attività aderenti ci sono il ristorante Pandan, l’emporium Verdessenza, l’hotel Tomato Backpackers e molti altri ancora.
Paolo di Pandan Pandand è un locale dove
la disabilità non fa paura
L’emporium Verdessenza Cosimo, esperto in Product Life Cycle

Il classico problema plastica
Gigantesca spina nel fianco per tutti tranne che per Beautiful Precious Plastic. Il nome è provocante, ma il progetto è ancora più tosto. Lo studio di progettazione Izmade ha lanciato la sperimentazione Beautiful Precious Plastic, abbracciando l’idea di riuso del materiale plastico di Precious Plastic. Si tratta di una community open source nata in Olanda nel 2013. Sulla loro mappa troverete ingegneri, designer, artigiani e appassionati che condividono tempo e conoscenze per creare nuovi oggetti con plastica riciclata. La plastica la potete portare voi, i macchinari possono essere acquistati o autocostruiti, poi è tutto lavoro di fantasia: gioielli, utensili, piastrelle, travi, mobili e (dita incrociate) a breve anche una casa. Da Izmade trovate anche un workspace aperto ai visitatori dove scoprire tutto su questo progetto.

E se non fosse abbastanza?
Mentre aspettiamo aziende, governi e il ritorno del vuoto a rendere (o un bellissimo Loop Store con la conserva Mutti e le vaschette di Gelato Sammontana in alluminio), questo impegno è rilevante. Così rilevante che, leggere per credere, l’Italia risulta prima in Europa per indice complessivo di circolarità. Il valore viene attribuito a seconda di come si utilizzano i materiali riciclati (materie prime seconde), le risorse e il grado di innovazione di consumo, produzione e gestione rifiuti di un Paese. Non male eh!
All images © 2019 Virginia De Faveri & Izmade