Se il gelato fa rima da sempre con dessert, con merenda, con ricordi d’infanzia e naso sporco di panna, da oggi c’è un nuovo modo di pensarlo e di mangiarlo: a cena, abbinato a cibi salati, accompagnato da un generoso bicchiere di vino. Suona strano? No, suona bene. E buono.
Suona come una novità, come qualcosa che mancava e adesso c’è. Come una scelta coraggiosa, che viene premiata. Come un passo consapevole, frutto di competenza e passione. Come una direzione precisa, che esplora strade non battute e allarga orizzonti gastronomici.
Perchè, come si legge sulle pareti del locale e sulle pagine del menù, “il gelato sa tante cose che dobbiamo ancora imparare”. Ed è arrivato il momento di ascoltare – anzi, gustare – la sua lezione. Tra insegnamenti e qualche segreto.
Ristorante di gelato Roma
Via Tor de’ Schiavi 295, 00171 Roma
06.89232228 – 338.1404295
Gio – Sa | 20 – 24
Do | 12.30 – 15
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Il gelato dal cono al piatto
Ancora prima del ristorante, in principio fu il gelato da passeggio e da asporto, la sapienza artigianale, la tradizione che sposa la sperimentazione: nel 2011, Geppy Sferra ha creato il “gelato d’essai” e con la gelateria/laboratorio “Strawberry Fields” ha incuriosito e ingolosito Tor de’ Schiavi, regalando al quartiere un posto insolito e particolare. A meritare questi aggettivi, la sua proposta: gusti classici (guai a non farli, le basi sono importanti!) ma anche sapori originali, nati da incontri non scontati tra ingredienti che hanno voglia di avvicinarsi. E di fondersi. Come non avevano fatto prima.
La formula, tra ricerca continua e fantasia, è diventata la cifra distintiva di questa realtà. E perchè non fare un passo oltre? Perchè non lasciar mantecare ancora di più le idee?
Ecco che il gelato – senza mutare le sue caratteristiche e la sua natura – dai coni e dalle coppette è finito, con un bel salto creativo, nel piatto. E lì ha conosciuto nuovi amici e compagni di viaggio, come verdure, carne, pesce, spezie. E l’intesa è subito scattata.


Un menù di tante prime volte
Vi avviso sin da ora: non sarà semplice decidere cosa ordinare. Leggerete più volte, indecisi e stupiti, le righe del menù e la ripartizione in tre categorie: il gelato e l’orto; il gelato e la fattoria; il gelato e il mare. Ogni portata intriga e stuzzica perchè è una novità assoluta. Mai provata.
Chi ha mai messo una pallina di gelato allo yogurt accanto a ortaggi grigliati di stagione? Chi ha mai assaggiato un gelato all’arachide che si scioglie piano tra i granelli del cous cous? Chi ha mai tuffato il salmone nel sorbetto al pompelmo e zenzero? Chi ha mai fatto dialogare il baccalà con il sorbetto al passion fruit, con i mandarini cinesi, con la cannella e con la paprika? Chi ha mai spalmato il sorbetto al fico sulla pizza bianca, insieme al prosciutto di montagna, alle noci e alla riduzione di vino rosso?
È stata la mia prima volta. E, come tale, me la ricorderò.




Più assaggiamo, più impariamo
In questa sede, oltre al ristorante e alla gelateria, trovate anche la caffetteria, la pasticceria e la creperia. Un secondo laboratorio esiste a Colli Aniene e in entrambe le location, ogni sabato, c’è l’appuntamento con “Carpe diem”, ovvero la degustazione gratuita del gelato appena fatto, ancora caldo (ma freddo!) di lavorazione.
L’abbraccio cremoso, dunque, si espande. E più assaggiamo, più impariamo.

Siete alla ricerca di qualcosa di più tradizionale per cena? Qui trovate tutti i nostri consigli!
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