Noi lettori passionali e nevrotici ce ne freghiamo di sopravvivere con Amazon: vogliamo le nostre librerie vive e vegete. E così quando una libreria rischia la vita, la prendiamo malissimo e viviamo di stenti e stati abbandonici. Questa è la storia di una libreria vanchigliese rinata nel ventre di un’altra. Di un intervento al cuore e alle pareti che l’hanno salvata, inondando via Santa Giulia di gioia e cori da stadio: Amazon 0, Torino 1. E’ la storia di due buoni amici, che nella vita facevano tutt’altro, ma che a un certo punto hanno deciso che valeva la pena rischiare. A iniziare da uno scaffale di libri usati, perché una libreria nasce così: coi libri che uno ha. Quelli sottolineati, amati, tenuti stretti, che non si vorrebbero perdere mai. Col pacemaker del lettore compulsivo attivato e gli striscioni nel cuore, vi diamo il benvenuto da Ca’Libro, sulle strade libresche di Torino
Ca’Libro – Libri su misura
via Santa Giulia 40/a | Torino
Lunedì – Sabato | 10.00 – 20.00
Facebook | Sito | info@libreriacalibro.it
Di quella volta in cui ho lavorato da Ca’Libro (senza saperlo)
Prima di iniziare a raccontarvi di questo posto di pagine a molle, portinerie volanti e mensole da occupare, ci tenevo a svelarvi un segreto. Per un breve periodo, appena arrivata a Torino, sono stata libraia pure io. Ed è stato proprio in via Santa Giulia 40/a, dove oggi vi aspettano Matteo ed Elisa, che da maggio passato si occupano dei vostri malanni da lettori focosi di Vanchiglia. Loro sono di gran lunga più bravi di me, ma per la sottoscritta quel freddo mese trascorso a vendervi ben 15 copie de Lo Schiavista di Paul Betty, è stato davvero un po’ speciale. Così, tornare lì dentro e vedere con con quanta cura tutto è stato rimesso in piedi, salvato, illuminato e cambiato, mi ha emozionata un bel po’. Ed eccovi svelato il primo motivo per cui voglio molto bene a Ca’Libro. Ora sono pronta però a dirvi perché dovete volergliene anche voi.

Una libreria su misura per noi lettori forti
Il nome Ca’Libro è venuto in mente ai nostri eroici ragazzi per ricordarsi un paio di cose importanti: da dove si viene e cosa si ha voglia di fare. Perché una libreria non è mai solo un posto dove compri i libri, ma è più un divanetto dove ti siedi commosso davanti a una colonna di Adelphi, è più un rifugio di storie dove speri di trovarci la tua. O di fuggire dalla tua.

La missione di Elisa e Matteo è diventata così quella di nutrire le manie e i desideri di noi lettori forti, attenti e oggettivamente spacca-maroni. Ecco allora un piano inferiore stracolmo di libri usati, una ricerca speciale di titoli e case editrici di nicchia e un’attenzione maniacale a chi varca quella porta. Libri su misura per voi: se ne esiste uno, è lì da Ca’Libro che vi sta aspettando. Nonostante questa vocazione alla precisione, toglietevi dalla testa però che Ca’Libro sia un luogo per gente che se la tira.



Ca’Libro: cosa significa capire davvero un quartiere
Diciamocelo. Vanchiglia è un posto strano e stranamente popolato. Ci si incontrano universitari calabresi a braccetto con nonne immortali che si offendono se crepa il macellaio. Ci passano artisti, designer, hipster, biciclettari, alcolisti, vegani, attori, attivisti, brunchari della domenica, coppie in crisi, rubacuori, personaggi noti, specialisti dell’aperitivo e francesi ben informati dei fatti. In una sola strada – via Santa Giulia – ci puoi veder camminare tutti gli umani di Torino, e ci metti davvero poco a sapere che, nel bene e nel male, ogni volta che ci andrai, incontrerai i soliti rassicuranti volti lì al loro posto.
Aprire una libreria in questo porto di mare richiede perciò stomaco e onestà. E questo Elisa e Matteo lo sapevano bene. Dopo aver mollato le rispettive vite passate – lui come imprenditore di una fabbrica di molle e lei come attrice di teatro – i due hanno subito messo in chiaro una cosa: se Ca’Libro nasce in Vanchiglia, Ca’Libro in Vanchiglia deve saperci stare.



Ecco allora una serie di geniali idee che trovate in questa libreria, tutte fatte a misura del quartiere. Punto primo: la meravigliosa iniziativa “occupa la tua mensola”. Da qualche tempo e per un po’ di tempo ancora è possibile andare da Ca’Libro e usare fisicamente una mensola per cercare di vendere i 5 libri che a vostro avviso vale la pena leggere. Ogni improvvisato librario ha la sua foto, il suo nome e racconta in una breve scheda perchè ha scelto proprio quei libri lì. Chi ne vende di più, alla fine del gioco, guadagna un buono da spendere, guarda caso in libri. Oltre a una statua in piazza e alla gloria eterna, naturalmente.


Punto secondo: Ca’Libro vi fa anche da portinaia. Quella simpatica, sorniona e un po’ pettegola, pronta a ricevere i vostri pacchi, a tenervi le chiavi di casa e a farvi l’occhietto se vi incontra in buona compagnia. Chi ha bisogno di una mano umana, ora sa a chi rivolgersi. Naturalmente da Ca’Libro vi aspettano anche tutte quelle piccoli rassicuranti situazioni che noi lettori maniaci notiamo sempre: le salette accoglienti e luminose, la scala per la stanza segreta, le presentazioni di libri – che qui si trasformano spesso in concerti e spettacoli – l’angolo tavolo & wi-fi, per fermarsi a lavorare quando serve. E l’eroe-cane, che si chiama Uffa e ha tutta l’aria navigata e romantica di uno che ha capito tutto nella vita. Compreso il fatto che, dopo un supplì bollente, nulla al mondo può rendervi la giornata più bella di un buon libro fatto apposta per voi.



All images © 2019 Arianna Cristiano