Le ultime giornate di Novembre ci hanno abituati con un po’ di fatica agli spifferi tra le asole dei cappotti e alla timidezza di un sole che fino ad Ottobre scoppiava di estate, mentre le domeniche iniziano ad indugiare un po’ di più sulla morbidezza del divano e sulla ritualità di un vecchio giallo in tv dopo pranzo.
Questo periodo dell’anno che profuma di biscotti fatti in casa ma esita ancora sulle note del Bublè natalizio, mette alle prova anche gli irrequieti del weekend. Che fare, insomma, quando il binomio Netflix-copertina si profila dietro la sagoma del Venerdì? Non seguite la wave, chiudete a doppia mandata e fate un salto al Wave Market!
Wave Market Fair Roma
Prati Bus District
Christmas Edition: 30 Novembre – 1 Dicembre | 10.00 – 21.00
ticket nominale valido per due giorni
Sito | Instagram
Fun-Fair per tutte le età
Nato nel 2016 come Market, da quest’anno il Wave si impone come prima fiera del Design e dell’artigianato di Roma, aggiungendo alla sua uniforme una stellina in più, quella di Fair appunto.
Sin dal suo primo disegno, il sogno rincorso da Alin Costache, suo founder partner, ha avuto i contorni netti di un grande mercato coperto, come quelli rionali per intenderci, dove lasciarsi avvicinare dai differenti allestimenti, scambiare due chiacchiere sui tempi che corrono, farsi rivelare piccole chicche del mestiere, ma dove soprattutto la merce in vendita fossero le idee.
Nei 5000 mq che ospitano l’evento, infatti, la lingua ufficiale è quella della creatività, un codice comune all’artigiano, al designer e all’illustratore, all’adulto e al bambino. Un codice umano, in definitiva, che declina una “passeggiata domenicale” in tante possibili esperienze!
Wave, il ciclo delle cose
A partire dalla scelta della location, il Wave Market vuole raccontarci le infinite possibilità di un quartiere noto per il rigore Umbertino almeno quanto per il vezzo liberty, eppure non estraneo alla dimensione industriale: quartiere Prati.
Siamo a Prati Bus Discrict, ex deposito Vittoria dell’ATAC, un’altra delle fenici urbane risorta dal recente progetto di riqualificazione dei vecchi stabili romani. Le ampie vetrate laccate di verde, i pilastri in cemento tappezzati di strisce segnaletiche, le carrucole e i bracci metallici, sono carcasse di un passato industriale che si vestono a festa con lucine e addobbi durante i giorni del Wave.
Connessioni al Wave Market Fair Roma
Passeggiare tra i banchi di questo mercato moderno vuol dire percepire l’elettricità nell’aria, lasciarsi sgranare gli occhi dall’entusiasmo e riempirsi la bocca di delizie culinarie tra un banchetto e l’altro. Sì, perché al Wave Market, inseguendo con lo sguardo l’ondeggiare leggero delle libellule di legno di Libellule Pezziunici, si finisce per allungare la mano verso gli assaggi delle creme spalmabili 100% artigianali, o a infilare il naso tra profumate composizioni floreali di ispirazione francese.
Connessione è la parola giusta. Il Wave connette le professioni antiche con le nuove, il virtuale col reale, connette le persone. Noi, per esempio, infilando le mani tra le calde lane rigenerate di Lo Fo Io, abbiamo riso e al tempo stesso scoperto che la verginità – di lana si parla – non è più una virtù, e che riciclare si può, e si deve, con assoluta dignità: Rilana ne è l’esempio, ma non è un caso isolato al Wave! Ciondoli ricavati da pezzi di scarto dei vecchi cellulari ci hanno ricordato che ciò che non viene smaltito merita una seconda occasione e, ancora, le lampade-mug romagnole, in cui una tonda ciotola da latte e cereali trova la sua eleganza su un treppiedi in legno, ci hanno sussurrato che il design è un gioco da ragazzi, se si sa giocare con le forme.
Castoro Allegro, invece, artigiano con la passione per le dighe e un savoir faire meravigliosamente romano, ci ha svelato con i suoi mobili sui generis il prodigio del cartone, materiale dal talento inatteso, capace di fingere i pieni del legno e assecondare i vuoti del design moderno.
Infine, dopo una carrellata di idee e qualche stop mangereccio, perché non provare a mettere le mani in pasta e scoprire la materia? Noi ci siamo presi due ore di pura scoperta con la dolce Mara Bragaglia di MaraisMara, giocando a plasmare l’argento fairtrade sulle orme delle antiche civiltà mesopotamiche.
Insomma, connessione, scoperta, cultura, possibilità.
Wave, stessa spiaggia stesso mare
“Per quest’anno non cambiare…” è un jingle familiare? Beh ogni edizione del Wave Market vi abituerà a ritrovare volti e mani note, ma anche ad aspettarvi contenuti sempre nuovi. Più di 120 brand, più di 1000 prodotti da oltre 20 regioni, a rappresentare l’eccellenza del Made in Italy attraverso tradizione e innovazione, ma soprattutto ricordando il main goal, ovvero il consumo sostenibile e il rispetto ambientale.
Anche nell’edizione Natalizia del 30 Novembre e 1 Dicembre artigianato, product design e visual design torneranno a scaldare gli ampi corridoi del deposito Vittoria e a solleticare la creatività dei passeggiatori domenicali. Oltre 100 i nomi dei brand del Made in Italy artigiano: nomi familiari come Officine Gualandi, Not Your Dolls – ricordate l’articolo dalla nostra Cecilia? – FONDERIA Dolci & Design, Libellule Pezziunici; e brand nuovi, portavoce della tradizione e dell’innovazione sostenibile italiane.
Wave, l’impresa che ripaga la fatica
Il Wave è un respiro di entusiasmo tra la fine di una settimana e l’inizio di un’altra, ma soprattutto è un messaggio positivo: si può sempre scoprire, imparare e diventare imprenditori di se stessi, senza limiti di età.
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