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Pietro Romanengo fu Stefano|Una confetteria che fa la storia della città

Sara Rosellini Pubblicato il 18 Dicembre 2019

In queste giornate prenatalizie vi voglio portare in via Soziglia salottino genovese impreziosito da una delle più famose botteghe storiche: la confetteria Pietro Romanengo fu Stefano.
«Piuttosto un signorile salotto che una confetteria… La bottega di Romanengo è un prezioso e caro gioiello da ornare le rive della fastosa Senna e del regale Tamigi» Gazzetta di Genova, 1853

Pietro Romanengo fu Stefano SRL

Via Roma 51 , Genova
010580257
Lunedì 15:30 – 19:30 Martedì  9:30 -13:30 – 15:30 – 19:30 Mercoledì, Giovedì, e Venerdì 9:30 – 19:30 orario continuato Sabato 9:30 -13:30 – 15:30 – 19:30

Via Soziglia 74r , Genova
0102474574
Lunedì – Sabato 9:30 – 19:30 orario continuato Domenica 10:00 18:00 orario continuato
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La bottega storica più antica d’Italia

Nel 1814 venne inaugurata questa bottega d’altri tempi dove ancora oggi potrete acquistare dolci e frutta candita per le feste immersi fra marmi, magnifici affreschi e boiserie in legno pregiato.
Talmente preziosa e ancora tutta originale che è stata vincolata dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Ancora prima di entrare rimarrete affascinati dalla meravigliosa “insegna” costituita da altorilievi marmorei intarsiati con estrema precisione e maestria!

Riconosciuta come la confetteria storica più antica d’Italia è ancora oggi operativa a testimonianza della volontà della famiglia di custodire e mantenere viva questa grande tradizione genovese.
Qui è d’obbligo entrare, ammirare la bellezza del negozio simile alle confetterie parigine dell’epoca e acquistare qualcuno dei loro meravigliosi prodotti. Scelta ideale per concedersi un sollievo dagli affanni della quotidianità, per condividere dolci momenti in compagnia, o per fare un piccolo/grande cadeau che sarà sicuramente gradito.

La difficoltà sta proprio nel saper scegliere tra le tante meraviglie che ci vengono proposte. Innanzitutto è importante premettere che tutti i prodotti seguono la ciclicità delle stagioni, essendo molte preparazioni basate sulla frutta.
Avremo l’imbarazzo della scelta tra frutta candita, fiori canditi, fondants, bomboni, cioccolato e cioccolatini, confetti, pastiglie di rosolio, confetture e sciroppi. Quindi non andateci troppo affamati perché la tentazione di assaggiare tutto, soprattutto per chi è molto goloso come me, è davvero forte!

A raccontarmi l’affascinante storia della famiglia Romanengo è stato l’attuale proprietario dell’azienda ovvero il gentilissimo Sig. Pietro, il primogenito di cinque figli, che non poteva altro che portare questo nome.

Dalle origini ai nostri giorni

La storia della Famiglia Romanengo inizia nel 1780 quando in via della Maddalena aprirono un negozio di droghe e generi coloniali. Zucchero, cacao, cannella, pepe ed altre spezie arrivavano da terre lontane grazie al porto. Successivamente, mantenendo sempre il negozio, si dedicarono alla produzione di frutta candita e di confetti.
La ditta Romanengo è rimasta nel tempo una confetteria nel vero significato del termine, ovvero una fabbrica dove la frutta, i fiori, gli aromi e i colori vengono lavorati con lo zucchero trasformandoli in sciroppi, marmellate, frutta candita, prodotti di zucchero e liquori. Ciò avviene ancora oggi, come avveniva un tempo nella fabbrica di Viale Mojon.

Visita alla fabbrica

In via del tutto eccezionale ci è stata concessa la possibilità di visitarla. Originaria del 1928 la fabbrica Romanengo segue la filosofia della vecchia tipologia del laboratorio di confetteria e cioccolato. Nonostante il Novecento sia stato ricco di innovazioni tecnologiche, non vi fu mai la tentazione di trasformare la ditta in un’industria. Nel corso dell’Ottocento la confetteria, è divenuta anche cioccolateria.  Al suo interno, infatti, sono in funzione macchine d’epoca originali per la lavorazione del cioccolato.
Ogni tipo di lavorazione ha una sezione dedicata, così suddivisa: frutti canditi e confettura, cioccolato  e  cioccolatini, confetti, lavorazione dello zucchero, lavorazione della mandorla e forno.

Clienti storici e non solo

Una delle curiosità che più mi hanno colpito è stata il racconto degli storici clienti che frequentavano la confetteria. Personaggi protagonisti della vita economica e politica della città dell’epoca, come la famiglia Doria e la duchessa di Galliera e importanti personalità come Giuseppe Verdi, il Principe Umberto I e Vittorio Emanuele II.
Insomma i Romanengo erano delle celebrità!
Oggigiorno i loro prodotti sono conosciuti e acqustati in tutto il mondo. Soprattutto Giappone, America e diverse zone d’Europa riconoscono e apprezzano la loro eccellenza. 

Un affaccio su Via Roma

Negli anni ’30 del secolo scorso aprirono un altro punto vendita, anch’esso ancora in essere. Piccolo, elegante, confortevole, arredato con mobilio dell’epoca che, per restare in tema, lo definirei una bomboniera con affaccio su una delle più eleganti vie del centro città, Via Roma!

Tour guidati e percorsi gustativi

Negli anni passati l’azienda organizzava dei tour guidati della fabbrica con annesse spiegazione da parte dei maestri confettieri sulle metodiche di lavorazione e preparazione dei prodotti. Si stanno adoperando affinché, adottate certe misure di sicurezza imposte da nuove normative, possano essere riprese le visite. Io ve lo consiglio vivamente, si rimane affascinati dalla tipologia di lavorazioni manuali che ancora vengono utilizzate per garantire un prodotto unico, di eccellente qualità e artigianale al 100%.

Un’altro servizio che viene proposto è il percorso degustativo. Un salone privato nel negozio storico di Via Soziglia verrà aperto per far rivivere e scoprire il mondo Romanengo attraverso la degustazione dei prodotti più tipici della confetteria.
Le visite avvengono solo su prenotazione.

Il passato si fa presente

Questa è la ditta Romanengo: un’azienda fortemente legata alle tradizioni e alle ricette antiche che dai primi anni dell‘800 ad oggi si tramandano per ben sette generazioni fino ad arrivare ai giorni nostri.
Credo che ognuno di noi abbia dei ricordi d’infanzia legati ai Romanengo.
A me ricordano i dolcetti a casa del nonno, i fondant alla violetta rubati di nascosto e le pastiglie di rosolio che si potevano mangiare anche se erano zucchero perché facevano bene. Lo sciroppo di rose offerto quando venivano ospiti. Il Natale, con la loro frutta candita che ha il sapore di fiori d’arancia, di cristalli di zucchero e soprattutto di famiglia.

Romanengo, una vera e propria ricchezza per la città!


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