Il 19 giugno partecipa a
WOUSE | In Bolla

Museo MACRO a Roma: quando un birrificio incontra l’arte moderna

Liza Karsemeijer Pubblicato il 20 Dicembre 2019

Nascosta tra i capolavori dell’impero romano, lucenti palazzi barocchi e la collezione di arte classica più famosa del mondo, Roma spesso stupisce con pezzi d’architettura moderna dove meno te lo aspetti. Il museo d’arte contemporanea MACRO è una di queste piacevoli sorprese.

MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma
Via Nizza 138 | Roma
06 696271

Ma – Do | 10:00 – 20:00

Biglietto 0€ (il MACRO è gratuito)


Sito | Facebook | Instagram

MACRO Roma

Adoro quando due cose apparentemente incompatibili si uniscono in una cosa sola: vecchio e nuovo, minimale e abbondante, classico e moderno. Questo certamente vale per l’architettura. Non fraintendetemi: mi piacciono davvero strutture moderne come il museo MAXXI in Flaminio, creato da zero nell’ultimo decennio. Ma trovo ancora più affascinante quando edifici già esistenti vengono portati a nuova vita attraverso l’aggiunta di strati che li rendono ancora più interessanti.

Il MACRO è uno di questi posti: situato nella vecchia fabbrica della birra Peroni nel quartiere Salario, alle porte di Trieste, questo museo d’arte moderna con la sua accattivante architettura attrae anche chi non è un amante d’arte moderna. Non è solo un museo, ma anche un post d’incontro, perfetto per un po’ di relax, per godersi un caffè o per curiosare attraverso un’ampia collezione di libri d’arte e design.

MACRO Roma

Il MACRO a Roma: un museo per tutti

La parte più bella del MACRO? È che è aperto assolutamente a tutti: l’obiettivo del museo è incoraggiare il pubblico a visitarlo e partecipare alle sue attività, quindi il biglietto è gratuito. La collezione permanente conta alcuni lavori molto interessanti di artisti italiani dagli anni ’60 ad oggi, inclusi esempi di Arte Povera e Forma 1. Si svolgono anche regolarmente talk, dibattiti e presentazioni riguardanti temi molto cari ai Romani, inclusi il diritto alla casa e l’immigrazione.

Quando cammini verso il MACRO da Via Cagliari, puoi ancora vedere le tracce relative al suo uso iniziale: da un lato dell’edifico, su un muro originale è ancora riportato il nome della vecchia fabbrica (Società Birra Peroni Ghiaccia). Fino al 1971, il marchio Peroni ha utilizzato questo spazio per la produzione di birra. È stato costruito fra il 1912 e 1932 da Gustavo Giovannoni, architetto romano famoso per la realizzazione del quartiere Garbatella. Quando Peroni ha dismesso la struttura, l’azienda ha chiesto al Comune di Roma di lavorare insieme per regalare al quartiere questo spazio.

Architettura coraggiosa

Il museo ha subito dei lavori di restauro fra il 1995 e il 1999, ma le aree espositive e i magazzini si sono rivelati insufficienti e nel 2000 il Comune ha indetto una gara per architetti per la riconfigurazione dell’intera area. La vincitrice, la francese Odile Decq, ha affrontato una grande sfida: il suo obiettivo è stato quello di collegare gli spazi esistenti alle parti moderne rimanendo fedele alla struttura originale, ma anche di connettere il museo al quartiere circostante.

Odile Decq ha creato un sistema dinamico di passaggi pedonali interconnessi, muri di vetro e una grande struttura di colore rosso al centro che contiene un auditorium. Il suo approccio è stato molto coraggioso: data l’importanza storica e architettonica dell’edificio originale di Giovannoni, avrebbe potuto scegliere uno stile neutro e focalizzato sulla composizione originaria. Invece, ha scelto un concetto audace, aggiungendo elementi radicali di architettura moderna, creando una nuova icona.

Salendo sul tetto del museo, trovate un’ampia terrazza multilivello: uno spazio all’aperto con un ristorante panoramico che può ospitare eventi, presentazioni e spettacoli. In una giornata soleggiata, il tetto si riempie di gruppi di liceali e di visitatori che vengono qua per ammirare il grande murales dell’artista Ozmo sulla parete dell’edificio adiacente.

MACRO Roma

Regali originali

Sono l’unica che gira subito a destra non appena entrata al MACRO? Il bookshop del museo offre un’ampia selezione di libri d’arte, design e storia (tra cui una serie di bellissimi libri sulla street art in tutto il mondo), accessori di design, t-shirt, borse, sculture e altro ancora. Trovo sempre un mix di oggetti molto interessanti e sorprendenti: ci sono tante t-shirt originali (la mia preferita è quella con i carciofi) e libri per bambini splendidamente illustrati. È un ottimo posto per fare acquisti per un regalo speciale – per gli amici o per se stessi.


All images © 2019 Liza Karsemeijer