Il 19 giugno partecipa a
WOUSE | In Bolla

Passeggiare tra le strade illuminate dalle Luci d’Artista a Torino

Virginia Pubblicato il 28 Novembre 2017

L’inverno torinese mette sempre un po’ di inquietudine appena arriva: a Settembre il sole sembra non dormire mai fino a che non cambia l’ora, cala il freddo e i colori della sera bussano alle porte prima. Mentre cerco di sopravvivere fino alla prossima ora legale, mi aggrappo alle luci della città che a Dicembre danno il meglio di loro stesse tra neve, Natale e Luci d’Artista. Nascoste tra i rami nei viali e in prima fila nelle piazze, le luci di Torino rendono tutto magico. Forse la temperatura non è ideale per una passeggiata serale, ma il clima sicuramente sì.

I primi passi dell’illuminazione in città

Torino ha una tradizione di illuminazione pubblica unica in Europa. Nel 1600 girare in città di notte significava portarsi dietro un lume, pena una sanzione salatissima. Un secolo dopo le luci di Torino erano al pari di quelle delle più grandi città europee, se non più avanzate grazie ad un lucignolo in grado di produrre luce per 18 ore. L’illuminazione pubblica da allora si è trasformata molte volte, seguendo le tecnologie del tempo: il gas, il petrolio e l’elettricità. Dovete sapere che Torino fu la prima città italiana ad avere un gasometro per produrre e distribuire il gas destinato all’illuminazione. Si trovava vicino a Porta Nuova, ma nell’arco di pochi anni ne sorsero molti altri. Nel 1884 vennero installate le prime 12 lampadine elettriche in piazza Carlo Felice e 294 fanali a petrolio in tutta la città per l’Esposizione Internazionale. Dopo 30 anni l’impianto di illuminazione era alimentato unicamente ad elettricità.

Le luci come forma d’arte – Luci d’Artista a Torino

L’avanguardia delle luci di Torino, funzionali ed artistiche, ha fatto sì che la città fosse definita la nuova Ville Lumière durante il Novecento. Tra gli esempi più belli dei design durante le epoche:

  • I lampioni di via Roma divisi in lanterne Novecento (da Piazza Carlo Felice a Piazza San Carlo) e i lampioni Settecento Grande (nell’ultimo tratto, fino a Piazza Castello). Difficile non notarli, con le loro linee d’altri tempi, pulite e più scure della notte, e un grande ventre che illumina i portici, arcata per arcata
  • I giochi di luce della Mole, della Fontana Luminosa e gli scorci del Valentino pensati per il Centenario dell’Unità d’Italia
  • Le luci d’Artista: un evento annuale da Ottobre a Gennaio per dare luce al fascino dell’arte contemporanea applicata all’illuminazione

L’illuminazione oggi: Led e obiettivi europei

Oggi l’illuminazione pubblica torinese conta 99 mila punti luce, un flusso luminoso di 1.530 milioni di lumen, 2.900 km di rete elettrica e 18.900 kW di potenza. Un bel da fare, in continua evoluzione. In questo contesto si è sviluppata l’idea di Torino a Led, un progetto che vuole portare il numero di punti di illuminazione alimentati a led al 55% in città. L’obiettivo è quello ridurre di 10.703 tonnellate il livello di CO2 annuo. Torino a Led rientra nella cornice di iniziative che la città di Torino ha programmato per raggiungere gli obiettivi del Patto dei Sindaci, un accordo europeocon un focus sull’ambiente in diverse città con scadenza 2020.

Comunque mentre aspettiamo la prossima installazione artistica godiamoci i panorami della città dal Monte dei Cappuccini e i riflessi delle luci sulle acque del Po di tutti i giorni! Un’affascinante e romantica passeggiata notturna tra Borgo Po e Vanchiglia non guasta mai. Qui la guida definitiva!


All images © 2017 Kristina Nanovik