Amaro Mentha – Storia di un quadernetto e di un amaro tutto Torinese

Amaro Mentha
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Quando Monica Buzio mi ha raccontato la storia del suo bis nonno, Luigi Fassio, e di come è nato Amaro Mentha, ho sorriso e pensato che questa storia fosse uno di quei racconti assurdamente perfetti che solitamente costituiscono la trama di un libro o magari di un film. Ciò che mi era chiaro è che volevo con tutto il cuore raccontarla anche a voi.
Pronti a fare un viaggio nella Torino del secolo scorso?

La storia che vi racconto oggi è datata 1911, o meglio, questa è la data impressa su due misteriosissimi taccuini sui quali sono annotati, con calligrafia splendida e doverosa e professionale minuzia, almeno un centinaio di ricette di liquori, amari, vermouth ed elisir vari, che il bisnonno di Monica (di cui di parlerò a breve), serviva nei bar che gestiva a Torino in quell’epoca.
Luigi Fassio (1884-1972) era un barista e liquorista con una grande passione passione per i distillati e a Torino ha gestito almeno 3 diversi locali. Il primo fu Il Castellino, di fianco al cinema Corso, in corso Vittorio Emanuele, poi un secondo bar in Piazza Paleocapa e infine il Carlo Felice, nell’omonima piazza.
Luigi Fassio di fronte al suo primo Bar,
il Castellino.
Il Carlo Felice era un vero Caffè con nel seminterrato una sala biliardi e anche i primi flipper giunti dall’America. Pensate che il locale biliardi era talmente grande che copriva quasi tutto il primo isolato di via Roma, tanto che, i nipoti di Luigi giravano in bicicletta tra i tavoli!
La clientela era variegata, dai viaggiatori in arrivo alla stazione, ai giovani di buona famiglia che giocavano a biliardo fino a tarda ora, fino agli ufficiali tedeschi che si trattenevano a giocare e a bere. Luigi, che ci aveva visto lungo, aveva fatto costruire una finta parete dietro la quale conservava le bottiglie più pregiate per evitare che, nel periodo di guerra, finissero in mano gli ufficiali italiani e tedeschi che amavano “servirsi da soli” e dimenticarsi di pagare. E proprio durante il periodo di guerra, nel 1945, un convoglio di camion tedeschi, percorrendo piazza Carlo Felice fu attaccato dai partigiani nascosti dietro i pilastri della piazza, che iniziarono a sparare sul convoglio. Un proiettile si conficcò nel bancone del bar Carlo Felice. Se questi muri potessero parlare…
Il Bar di piazza Carlo Felice, angolo piazza Paleocapa. Anni ’40. Qui la Banca aveva già preso posto del Caffè Carlo Felice.
…Racconterebbero anche di un triste epilogo, quello che vede il Signor Gamba, prestanome del locale (Fassio non poteva aprire un bar a proprio nome in quanto il suo primo era fallito), nel 1958 decise autonomamente di chiudere il bar e vendere i locali a fronte di una profumata offerta da parte di una banca, ma non solo… di scappare con il malloppo e lasciare Luigi letteralmente “in mutande”.
Ciò che rimase a suo figlio del Caffè Carlo Felice fu: un calendario Carpano di inizio secolo, una lattiera, un bicchierino graduato e… il preziosissimo quaderno di ricette.
Forse non tutto il male viene per nuocere e forse, “il genio degli alambicchi” qualcosa di davvero buono lo aveva inconsapevolmente fatto.

Dai taccuini delle formule magiche alla produzione di Amaro Mentha
Quando Monica Buzio, nipote di Luigi Fassio, ritrovò i famosi quadernetti del bis nonno nella casa dei genitori, capì subito di avere tra le mani qualcosa di davvero prezioso, sebbene di liquori, amari ed “Elisir di lunga vita” Monica non ne sapesse un accidente e non se ne fosse mai interessata prima d’ora. Ma per fortuna questo non la fermò.
I quadernetti, dalle mani di Monica passarono in quelle di alcuni esperti in liquori e distillati qui a Torino, che le confermarono che quelle pagine conservavano qualcosa che non poteva non essere ascoltato: che quelle pagine non potevano e non dovevano rimanere soltanto ricordi o pagine di un vecchio taccuino.
Tutti quegli ingredienti e ricette, scritti con meticolosa cura e bella calligrafia, meritavano molto di più. Quella storia meritava di essere raccontata non solo a parole, ma con un prodotto che potesse parlare da sé. Quel prodotto è oggi Amaro Mentha.

L’Amaro Mentha 1911, che non è un liquore alla menta.
Non dite che Amaro Mentha è un liquore alla menta perché è una descrizione davvero riduttiva. Questo amaro è un omaggio a Luigi Fassio, raffigurato nell’etichetta con un profilo stilizzato, munito di cappello e pipa, (come nella foto qui sotto), mentre il colore verde richiama appunti, la menta piperita, la botanica principale che gli dona le decise note balsamiche, ma attenzione! Non sono le uniche note presenti.
Luigi Fassio con il figlio, sopra i Murazzi (TO) La bottiglia di Amaro Mentha
La ricetta originale del quadernetto è stata rivisitata in chiave moderna dall’Opificio Il Reale, dando origine a un amaro dal gusto balsamico, dalle note fresche, aromatiche e persistenti.
Il nome “Mentha” serve più a dare un’idea di freschezza, di una bevanda che sciacqua gentilmente la bocca.
Amaro Mentha 1911 è ottenuto da alcool di origine agricola con aggiunta di caramello, aromi naturali e infusione di diverse botaniche. Oltre alla menta di origine piemontese, viene infuso con altre spezie ed erbe aromatiche, tra cui aloe, angostura, arancia amara e dolce, china, quassia, coriandolo, macis e genziana; e mostra un colore simile al caramello scuro con screziature ambrate e aranciate.
Come degustare Amaro Mentha
Le possibilità di degustare Amaro Mentha non sono infinite, ma quasi! É un amaro che, oltre ad essere piacevolissimo anche in purezza con qualche cubetto di ghiaccio, si presta a moltissime ricette diverse e soprattutto alla creatività di barman e mixologist. D’inverno viene spesso apprezzato caldo, e nella tazza da té di porcellana della vecchia zia o magari, per chi se li è comprati al Balon, negli appositi bicchieri da China che si usavano fino agli anni ’60. Un vero toccasana per lo stomaco, ci suggerisce Monica, perfetto per riscaldare le ossa dopo una giornata sulla neve o immersi nel gelo umido torinese.
Inoltre, vi potete sbizzarrire inserendolo nei cocktail in sostituzione dell’alcolico principale, dai più classici ai più creativi. Ecco un paio di idee super facili da riprodurre a casa vostra.

Spritz Cocktail con Amaro Mentha
Il procedimento è lo stesso di uno Spritz originale ma inserendo, al posto di Aperol/Campari, una dose molto generosa di Amaro Mentha.
- Prosecco 3 parti
- Amaro Mentha 3 parti
- Seltz/Soda o acqua minerale gasata 1 spruzzo
- Fetta di arancia 1
Riempire il bicchiere di ghiaccio e versare il Prosecco. Aggiungere Amaro Mentha e uno spruzzo di soda o di acqua frizzante e servire con una fetta di arancia.

Americano Cocktail con Amaro Mentha
Per preparare il cocktail Americano con Amaro Mentha ti basterà sostituirlo al bitter della ricetta originale, esempio:
- Amaro Mentha 3 cl
- Vermouth Rosso 3 cl
- Soda uno spruzzo
- Ghiaccio qb
Riempire di ghiaccio un bicchiere basso e versare il Vermouth rosso e Amaro Mentha, per ultima la soda. Miscelare accuratamente con un cucchiaio da cocktail prima di servire.
Oppure potete provare il “Mentha Martinizzato”: 6cl di gin, 3cl di Amaro Mentha, una spruzzata di chocolate bitter. Si mescola con ghiaccio e si serve in coppa Martini.
E ancora il “Great Grandfather“, il cocktail che Luca Coslovich, senior barman del casinò di Montecarlo, ha preparato per la rivista Beyond the taste: 30ml Amaro Mentha, 30ml Drambuie, 1 espresso, 30ml Cognac. Preparare nello shaker con ghiaccio e poi servire in coppetta vintage con chicchi di caffè.
Dove trovare Amaro Mentha a Torino e non solo
Quanto è bello degustare Amaro Mentha a casa propria, ma quanto è meraviglioso farselo servire? Dal ristorante stellato al locale dove scend(ev)i a farti due birrette sotto casa pre-pandemia. Amaro Mentha è in tantissimi locali torinesi, solo che ancora non lo sapete! Chiedete di lui e vi sarà dato. Che voi siate a cena (o a pranzo) al Cambio o da Madama Piola o che siate a far serata da Emilia o al Dunque. Per questo amiamo Amaro Mentha, perché è un amaro sincero e versatile, che si presta per occasioni completamente differenti.
Se invece volete tenervi una delle bottiglie di amaro nell’angolo degli alpini di casa vostra per berne un cicchetto quando più vi va’, i rivenditori in città sono tantissimi. Da Damarco, enoteca storica di Porta Palazzo a Rambaldi, all’Enoteca 3k di Rivarolo. Ve l’abbiamo detto, Amaro Mentha è ovunque, fateci caso!
Per praticità vi mettiamo l’elenco completo sia dei punti vendita (dove lo si compra) che mescita (dove lo si serve), così non avrete più scuse. Ce n’è per tutti e in ogni zona della città, addirittura lo troverete in Liguria dove è giunto ad ammaliare ristoratori e bartender con le sue note e le sue botaniche.
Punti Mescita in Torino e Provincia
- Ristorante del Cambio
- Farmacia del Cambio
- Stratta
- Grand Hotel Sitea
- Cà Mentin (Revigliasco)
- Rambaldi Torino
- Vaste
- Gran Bar
- La Drogheria
- Dunque
- Mad Dog
- Caffè Flora
- Affini
- Mojo bar
- Contesto Alimentare
- Luogo Divino
- Cà mais
- Da Emilia
- Tuorlo
- Convitto Cafè
Punti Vendita in Torino e Provincia
- Enoteca Damarco, Piazza della repubblica 4
- Ristorante Madama Piola, via Ormea, 6 (vendita e mescita)
- Casa del Barolo, Via Andrea Doria, 7
- Latteria Bera, Via San Tommaso, 13
- Enoteca Ferrero, corso de Gasperi, 65
- Enoteca Rizzollo, via Duchessa Jolanda, 4 e via Monginevro, 93f
- Rambaldi Torino, via Principi d’Acaja, 40 (vendita e mescita)
- Gastropasticceria Scajola, via Fratelli Carle, 46
- Marco Polo Torino, corso Vittorio Emanuele II, 86
- Enoteca 3k, corso Indipendenza, 50 Rivarolo Canavese
Punti Mescita fuori dal Piemonte (Langhe, Liguria and more…)
- Mille806 Cocktail Bar – Sanremo
- Ristorante Sarri – Imperia
- Ristorante Marco Polo – Ventimiglia
- Ristorante Casa Buono – Ventimiglia
- La Cicala – Bordighera
- Locanda in Cannubi – Barolo
- Paracelso Drink Truck – Siena
Non siete comodo in nessuno di questi posti? Nessun problema, ci sono due praticissimi e-commerce da cui potete acquistarlo online!
Enjoy Amaro Mentha everywhere!
Dove comprarlo online

Insomma, se la meritava il bis nonno una piccola rivincita dopo il brutto epilogo di questa storia, no?

Come se potesse uscire da quel taccuino e raccontare a piena voce questa storia e dirci “t’è vist?” (hai visto?). Chissà se avrebbe apprezzato il suo Amaro Mentha così com’è stato prodotto o avrebbe apportato l’ennesima modifica dopo averlo assaggiato. A noi piace pensare che lo avrebbe adorato, esattamente così com’è e come sua nipote Monica lo ha concepito e realizzato e come abbiamo imparato ad apprezzarlo anche noi! Cheers!
Se vi abbiamo fatto venire sete, proprio qui c’è un articolo tutto dedicato agli aperitivi in delivery.
All images © 2021 Fabio Rovere
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