
“Oltre a essere la mia città, Torino è anche la mia casa. E come ogni casa contiene un ingresso: la stazione di Porta Nuova” scrive Giuseppe Culicchia nel suo Libro “Torino è casa mia”. E’ proprio vero, la stazione di Torino Porta Nuova rappresenta un passaggio intermedio tra il viaggio e la città, che appare immediata nella sua bellezza uscendo dalla Stazione. Da quella posizione provilegiata si potrebbe guardare davvero tutto il centro. Il nome “Porta Nuova” deriva dal nome della nuova Porta meridionale del 1620, in seguito al primo ampliamento del centro storico di Torino verso la “Città Nova”, ovvero l’espansione urbana verso sud voluta da Carlo Emanuele I di Savoia. Non tutti sanno, poi, che al suo interno si trova una stanza particolare, una sala d’attesa d’élite, pensata per ospitare la famiglia reale nei momenti di attesa tra un viaggio e l’altro. Questo piccolo gioiello nascosto prende il nome di Sala Gonin, dal nome del pittore di corte che si occupò degli affreschi. Come ogni ingresso che si rispetti, Porta Nuova è quindi un luogo di indugi e di attese, un luogo sospeso a mezz’aria per chi viene e chi va, ma un porto sicuro per chi invece a Torino ri-torna.