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Dare colore a Torino – il Museo Egizio

Serena e Nicolo Pubblicato il 15 Febbraio 2018
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La strada per Menfi e Tebe passa da Torino scrisse Jean-Fancois Champollion, uno dei più importanti egittologi del settecento e davvero non sbagliava. Oltre alle centinaia di meraviglie e tesori di cui vi abbiamo parlato, la città di Torino vanta anche il museo Egizio più antico del mondo e secondo per importanza soltanto a quello del Cairo. Fu fondato nel 1824 da Re Carlo Felice acquistando le collezioni private di Vitaliano Donati e Bernardino Drovetti.

Il primo, un appassionato egittologo contribuì ad inviare a Torino numerosi reperti quando all’indomani delle guerre napoleoniche scoppiò una vera e propria moda per la civilità nilotica. Il secondo invece, console di Francia durante l’occupazione dell’Egitto collezionò più di 8000 pezzi tra amuleti, statue, sarcofagi e mummie. La collezione originaria fu poi ulteriormente ampliata grazie alla notevole bravura del direttore, Ernesto Schiaparelli arrivando a contare durante i primi del Novecento oltre 30.000 pezzi, una collezione davvero faraonica.

Abbiamo la fortuna di ospitare uno dei 50 musei più visitati al mondo e per questo il nostro consiglio è uno solo: non fate le mummie e correte a visitarlo!


Illustrazione di Nicolò Canova e testo di Serena Campelli