Non ricordo precisamente dove mi trovassi ma ricordo che un giorno Arianna mi manda un vocale tipo di 10 minuti, in un romano bello stretto dei suoi, “ OBbbia, sai che hanno aperto n’ (un suono che stà tipo per “ UN “ ma che non so scrivere correttamente) posto che sembra n’ bar de paese tipo degli anni 70, se chiama MONOMONO? Bello mi dico, ci sta, figo, bello il nome, bello tutto, ci vado… Poi non ci sono andato… tipo per mesi, ma alla fine sì.
3 motivi per andare per andare da Monomono:
- 1. La gestione: che mi/ci piacciano le gestioni young è ormai risaputo e qui non vogliamo smentirci. Giovani, belli e sorridenti, ci piascie!
- 2. La lista drink: non troppo risicata da farti patire la sete, non troppo lunga da creare imbarazzi con il cameriere al momento dell’ordine, GIUSTA e curata.
- 3. Il vintage: io non ne vado matto, ma i miei compagni di bevuta ne vanno matti e dunque se siete sui generis ne andrete matti anche voi.


La buona, bella e simpatica Arianna (ha fatto le foto dell’articolo quindi due moine gliele devo fare) aveva ragione, MONOMONO è un locale che sembra uscito dritto dritto da un’altra dimensione, un bar sport da ragazzi di quartiere più che da vecchietti col mazzo di carte; hipster incalliti da mercatino del Gran Balon vi sfido a trovarmi un’atmosfera più vintage di quella che si respira qua dentro.
E lo so che detto così vi farà pensare all’ennesimo locale con i mobili comprati da Maison Du Monde che scimmiotta qualcosa che in qualche tempo passato potrebbe, ipoteticamente aver avuto un valore, e invece no, qui da Monomono l’aspetto retrò sa proprio di autentico;
Monomono nasce dall’idea e dal gusto di due giovini belli e simpatici, Ludovica e Mikhail, che stanchi della vita d’ufficio e consci di lanciare vari anni di vari studi accademici nel cesso, diventando così figli non prediletti, hanno deciso di aprire a Luglio 2018 un cocktail bar? Bar? Drink bar? Birreria? Diciamo più un luogo dall’aspetto non del tutto incasellabile ma che a mio parere non ha proprio bisogno di essere incasellato, mettendoci dentro del loro, un locale molto molto personale che parla delle passioni che il padre di Ludovica le ha tramandato, anche lui grande amante del vintage (e ristoratore con esperienza, tanta da sconsigliare alla figlia di aprire il Monomono) e dei pomeriggi passati per mercatini dell’usato in cerca del pezzo perfetto.


Noi sia-mo ragazzi di provincia
Monomono è uno di quei luoghi, come diceva Arianna, che mi ricorda molto la mia anima provinciale, il bar di paese, quel posto che puoi andare a prendere il caffè al mattino, il digestivo dopo pranzo, la birra prima di cena o il bicchiere di rosso prima di andare a letto;
questa sua anima poliedrica ( termine probabilmente usato a caso ) lo ha reso in poco tempo muy frequentato, in estate nel bel dehor in una delle zone più belle di Torino mentre adesso ai primi freddi per l’ambiente caldo e accogliente, legnoso, ospitale.
Quando sono entrato la prima volta ho avuto un sussulto di gioia nel vedere una carta dei drink breve, perché diciamolo che non se ne può più di ‘sti locali che ti fanno dal gin tonic alla cioccolata calda passando per lo spritz e la peperonata; una proposta giusta, equilibrata, birra, vermouth e la loro proposta di cocktail autentici e ricercati.

Colesterolo
E che si beve l’abbiamo capito, ma che si mangia? Perché si mangia vero? ECCERTO CHE SE MAGNA!
In qualsiasi orario voi arriviate potete togliervi la fame di stuzzicherie varie con taglieri molto BBOni , bruschette e il piatto che ha fatto tornare la romana Arianna alle sue estati da adolescente nella sua Zagarolo, il supplì (che a Torino ve lo sognate) e le crocchette cacio e pepe. Ne mangi tre e la glicemia t’accoppa mentre esci sul Lungo Dora ma almeno muori grasso e felice.
Possiamo dire che al momento al Monomono potete trovare stuzzicherie varie, ma non temete, presto prestissimo si potrà anche fare pranzo, e ovviamente noi siamo già lì fuori dai cancelli tipo Forum D’Assago a 14 anni al concerto dei One Direction.


A proposito di posti belli da provare, assolutamente prima che il grigio e il freddo ci costringano nei nostri freddi appartamenti cittadini, guardate dove sono state Laura e Arianna qualche weekend fa, CLICCA QUI PER FARTI UNA CULTURA.
P.S.
Cosa vuol dire di preciso preciso MONOMONO non ci è dato a saperlo, alla domanda la biondissima proprietaria ci ha indicato i MONOMONO come una band nigeriana jazz-funk, io metto qui un link perchè a me piaccionoCIAO
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