Alba, la “Capitale” delle Langhe: tra architettura e cibo di-vino!

Eccoci con la seconda puntata del mio piccolo tour delle Langhe iniziato ormai la scorsa estate tra architettura affascinati e cibi divini! (Per chi si fosse perso la prima parte, ecco qui la mia piccola guida sui castelli delle Langhe).
Dopo aver vagato tutta la giornata a caccia del castello più bello delle Langhe, sono finito – quasi stremato – ad Alba.
Per un ragazzo di provincia come me, arrivare in questo “piccolo” centro è un po’ come tornare a casa: una dimensione familiare, dove i piedi sono il mezzo più comodo per muoversi tra le viuzze trasudanti di storia e di benessere della piccola e agiata cittadina. E proprio nel cuore di Alba, inquadrato nella pittoresca piazza del Duomo, ho trovato un fantastico ristorante chiamato Albamare dove poter, finalmente, riempire la pancia e stare bene.
Albamare
Piazza Rossetti 6 | Alba
Tel: 0173 442145
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Lu – Do | 12.30 – 14.30 / 19.30 – 23
Prezzo | Pranzo 12-15€ / Cena 30-50 €
3 motivi per cui andare:
- Se vuoi provare la cucina tradizionale piemontese contemporanea e il sapore del mare del sud Italia
- Se vuoi essere coccolato in un ambiente rilassato dal gusto raffinato
- Se la carta vini è per te un must, qui troverai davvero una scelta eccellente
Alba, un gioiello piemontese
Alba è davvero ricca di palazzi stupendi, qua e là se ne possono scorgere di davvero antichi, medievali, che sembrano dei libri aperti solo a chi li sa leggerli. Sulle pareti di alcune case del centro si vede come anche le “mode” architettoniche sono cambiate nel tempo: finestre ogivali tipicamente medievali, poi chiuse o sostituite per lasciar spazio a quelle rinascimentali volute per il capriccio di qualche borghese o nobile dell’epoca. Sostituite e modificate nuovamente mille altre volte e così via via, per anni, nei secoli… Leggere la storia delle case dalla loro facciata mi ha sempre affascinato… vedere come l’uomo plasma il suo “giaciglio” rendendolo più adatto all’esigenze della sua epoca. L’uomo va, ma la sua casa resta, e ci ‘racconta’ quello che ha visto passare.

Gli scorci di Alba mi fanno tornare quasi indietro nel tempo. Le antiche insegne ricordano il passato che ci fa sentire più vivi, più ricchi di racconti e di storia e decisamente invidiati dai mille turisti stranieri che vengono a visitare le Langhe in lungo e in largo.


Albamare, dove riempire la pancia e il cuore
Proprio dietro al grande duomo dal rosso colore del mattone c’è Albamare. Un posto davvero originale. Il nome la dice lunga: Alba richiama la tradizione piemontese; il mare, beh semplice… fa subito cucina fusion Nord+Sud italia. E sapendo che in Italia si mangia bene OVUNQUE, sicuramente la combinazione è vincente.

Non mi dilungo molto, entrato nel locale sono rimasto incantato dall’attenzione nei dettagli, ogni cosa al suo posto, per un architetto è decisamente un posto affascinante! Un locale è davvero originale, con un tocco internazionale che è molto strano da vedere in un piccolo centro come Alba.
Il bar con la boiserie blu petrolio mi ricorda molto alcune case borghesi o antichi bar tra le vie di Parigi, mentre le luci a bulbo smorzano l’ambiente che potrebbe diventare troppo curato, alleggerendolo e rendendolo più giovane.


“Bando alle ciance”, arriviamo al cibo!
Valerio, il giovanissimo e brillante proprietario, ci porta gli entrée di benvenuto: piccole e semplici prelibatezze. Un’esplosione di gusto! Delle apparentemente banali carote trasformate in una bomba grazie a una gelée trasparente. E non dimentichiamo i crostini aromatizzati alle erbe e pomodorini secchi e la giardiniera scomposta che è piaciuta anche a me, che normalmente non vado pazzo per questo piatto iper-piemontese.



Passiamo ai piatti importanti prima che il vino troppo buono ci assopisca… Ah! hanno una carta vini eccezzzzionale veramente!
Per il vitello tonnato Valerio ha pensato di scomporlo e rinnovarlo. All’apparenza per un piemontese tradizionalista potrebbe essere un affronto, ma non appena lo si mette assaggia si cambia subito idea!

E dopo le portate dal sapore piemontese, sono arrivati i primi direttamente dal mare… Spaghettoni “Benedetto Cavalieri” con molluschi al sapore di zenzero e prezzemolo. Ottimi. Le materie prime ricercate si sposano con scelte davvero “contemporane” che incantano, secondo me, anche i palati più tradizionali.

Ma ora passiamo al capolavoro, sia per l’estetica (l’occhio vuole la sua parte) ma soprattutto per il gusto! Ho provato questi calamari che… (sospiro) mi viene fame solo a ricordarli. Calamari che Valerio, il proprietario, ha chiamato “fiammeggianti” posati su una spuma di patate al latte buonissima, e come utile “decoro” ha aggiunto delle goccie di nero di seppia al lime che rendono il piatto un “quadro” all’avanguardia!


La cosa divertente è che ho visto i calamari sfiammeggiare per aria prima di mangiarli perché la cucina è A VISTA!!!
Infine, proprio perché non vogliamo farci mancare nulla: il dolce!
Questa volta sono stato sul semplice, un classicone: la crema catalana. É arrivata dentro un pentolino che mi ha ricordato quelli di una volta. Credo di averci messo meno di un minuto a finire il piatto, ma il momento catartico è stato rompere la crosticina di zucchero caramellato. Un momento che mi dà sempre una certa soddisfazione. Ahhh che bontà!

Finita la cena con la certezza di aver mangiato (e bevuto) molto mooooolto bene e, soprattutto, con la voglia di ritornarci durante la prossima gita fuori porta per le strada di… Alba!
P.s.mi raccomando non potete non andare a fare un giro al bagno perché è completamente rivestito di maioliche campane!