Il caffè Platti è uno di quei luoghi di Torino senza tempo in cui ci si chiede se sia mai cambiato qualcosa o se la storia si sia fermata. Venne aperto nel 1870 come liquoreria Principe Umberto e poi rilevato dai fratelli Platti nel 1999, anno in cui prende il nome che conosciamo.
Platti è un’istituzione torinese e divenne un punto di riferimento sociale e culturale per tutto il Novecento. Nelle sue sale infatti si ritrovavano intellettuali e politici, poeti e imprenditori che trascorrevano qui le giornate parlando di affari e di politica. Sui divani rossi, tra stucchi e specchi, veniva a leggere Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana, a scrivere Cesare Pavese che incontrava qui l’editore Giulio Einaudi.
A conferma del legame che l’attività mantiene con le antiche usanze di un tempo c’è l’abitudine, tuttora in vigore, di servire insieme al caffè anche un cucchiaino di panna. Qui si possono gustare molte delle specialità dolciarie piemontesi: dai celebri gianduiotti alla merenda reale. Da provare anche la Torta Platti, dal cuore morbido e con copertura al cioccolato gianduja.





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