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Clorofilla Cucina e Distillati, l’arte della cucina in viaggio a Roma

Luisa Cuomo Pubblicato il 12 Giugno 2025
clorofilla roma interni

Se vi dicessi che a due passi da Campo de’ Fiori si trova un ristorante con cucina gourmet che nulla ha a che vedere con una trappola per turisti, voi mi credereste? Spero di si, e che prendiate nota: oggi vi porto da Clorofilla Cucina e Distillati, l’arte della cucina in viaggio proprio nel centro di Roma.

Tre motivi per cui andare da Clorofilla Cucina e Distillati a Roma:

  1. senza dubbio Clorofilla propone una cucina elegante, gustosa, non banale e ricercata: ogni piatto unisce idee e tecniche di preparazione che portano fuori dall’Italia, esaltando con maestria i sapori nostrani;
  2. non solo cucina: da Clorofilla è possibile bere e farlo bene! Oltre ad un menù con signature cocktail, fatevi una chiacchierata con il bartender Nicholas Caglia, che indagando sui vostri gusti comporrà il vostro drink su misura;
  3. una location unica nel suo genere, che dona l’illusione di trovarsi all’interno di una foresta urbana che rispetta l’ambiente.
Clorofilla cucina e distillati Roma

Clorofilla: storia, mission e identità

Clorofilla nasce nel 2018 nel cuore di Roma, nel suggestivo Vicolo delle Grotte. Il progetto prende forma grazie a Giacomo Galliera e Simone Franzon, a cui si unisce in seguito Francesco Costantini Melchiorri. Dall’unione delle loro esperienze e visioni prende vita un ristorante dallo stile inconfondibile: elegante, autentico e contemporaneo.

Tre sono i caratteri distintivi di questo locale: una location accattivante, una cucina di alto livello e un’offerta drink tanto curiosa quanto notevole.

La location di Clorofilla cucina e distillati Roma

Entrando da Clorofilla cucina e distillati Roma vi sembrerà di immergervi in un giardino coperto: il locale è infatti caratterizzato dalla presenza di verde dato dalle tante piante che adornano le due sale. Prima che ve lo chiediate, ve lo dico io: no, non sono piante finte, si tratta di piante stabilizzate interamente naturali ed ecologiche, perchè la qualità di un posto passa anche attraverso il rispetto dell’ambiente, cosa che apprezziamo più che mai. Proprio la presenza di queste piante contribuisce a rendere unica la location, che risulta fin da subito intima e unica nel suo genere.

L’arte della cucina di Clorofilla a Roma

La cucina, affidata al giovane chef Giorgio Tandoia, è un incontro raffinato tra culture gastronomiche diverse, tutte unite da una radicata passione per la cucina italiana e romana nello specifico. Ecco quindi che una cena da Clorofilla diventa un’esperienza culinaria ricercata, pensata per chi cerca sapori autentici e unici nel proprio genere.

Sono disponibili due tipi di menù, à la carte e degustazione, che prevede a sua volta due percorsi: quello Clorofilla a fantasia dello chef e la degustazione Tradizione, con 6 portate già dichiarate.
Entrambi i menù hanno possibilità di abbinare pairing con vini e drink studiati ad hoc.

Qui tutto è fatto in casa: dal cestino del pane alla pasta, passando per il burro salato, fino ad arrivare ai drink studiati su misura del cliente. Una scelta che denota il tratto distintivo di Clorofilla.

Il menù cambia ogni 5 mesi circa: attualmente è disponibile il menù primaverile, che richiama e omaggia la cucina Asiatica e Sud Americana (e se la volete provare affrettatevi perchè a giorni uscirà il nuovo menù estivo).

Tra gli antipasti spiccano il ramen di calamari, con fettuccine di calamari servite su brodo dashi con cipollotto fresco e funghi prataioli e i dumplings alla cacciatora, gyoza ripieni di pollo con spuma alla cacciatora e tuile al rosmarino. Due piatti che fondono la cucina asiatica a quella italiana in un incontro che stupisce la vista ma soprattutto il palato.

Spicca poi la carbonara ripiena al tartufo nero, che potremmo definire il piatto signature di Clorofilla: dei bottoni ripieni di pecorino e tartufo nero, spuma di tuorlo, polvere di guanciale e scaglie tartufo nero.

Ad accompagnarla c’è un altro primo piatto che abbiamo amato fin dal primo assaggio: fregula alla pescatora, preparata con pescato del giorno marinato, cozze, crostacei, un tocco di yuzu e salicornia. Un piatto in cui ogni ingrediente è perfettamente bilanciato, capace di sorprendere a ogni variazione del pescato del giorno, ma che resta sempre fedele a sé stesso: unico e delizioso.

Il viaggio nella drink list

Se la location ci ha stupiti e la cucina più che convinti, a incuriosirci è stata la proposta del bar: capitanato dal bartender Nicholas Caglia, qui i drink vengono fatti su misura in base ai gusti del cliente, con sapiente maestria e quel pizzico di inconsueto che a mio avviso colpisce sempre.

Aperto già dall’aperitivo, il bar di Clorofilla si prefigge di essere il posto dove andare a bere il proprio drink, quello unico, cucito su misura e che solo lì si può trovare, e questo vale anche per le proposte analcoliche.

Se invece siete più tradizionalisti o preferite scegliere tra varie miscele non vi preoccupate: è comunque disponibile una drink list con signature cocktail e scelte più classiche.

Una cucina interessante, cocktail cuciti su misura, una location unica e un team affiatato: scoprire Clorofilla è stata una sorpresa e raccontarlo un piacere, lo stesso provato nel tornarci per questo articolo!

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Vivo a Roma ma sono una cittadina del mondo, di sana e robusta costituzione. Di buona forchetta e buon bicchiere, che è sempre mezzo pieno!

Tutte le immagini sono di © Giada Spera 2025

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