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Dare colore a Torino – Porte Palatine

Serena e Nicolo Pubblicato il 14 Agosto 2017
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“Prendi Via porta Palatina” mi disse scandeno le sillabe la proprietaria del bed and breakfast in cui trascorsi la mia prima notte a Torino, ormai tanti anni fa. A ben vedere il mio ingresso in città avenne passando proprio dalla porta principale. La Porta Palatina altro non è che la Porta Principalis Dextera, la porta romana che consentiva l’accesso ad Augusta Taurinorum.

La sua struttura è molto simile alla Porta Decumana inglobata all’interno di Palazzo Madama e rappresenta oggi uno degli esempi meglio conservati di architettura romana. Mantiene la sua funzione di porta fino al 1700 e precisamente nel 1724 Il Re Vittorio Amedeo II la cede al comune che trasforma l’intero complesso in carcere. Se oggi possiamo ancora ammirarne la maestosità e bellezza lo dobbiamo all’Ing. Antonio Bertola che la salvò dalla demolizione. A partire dal 1821 inizia poi il suo lungo, e più volte interrotto, processo di restauro con lo scopo di liberarla dagli edifici che le si erano addossati e di portarla all’attuale splendore.

Oggi, rappresenta uno dei simboli di Torino ed è bellissimo passeggiare sui ciottoli sconnessi e nei giardini circostanti all’ora del tramonto in cui il laterizio rosso si infuoca di luce. E’ un luogo ideale per passeggiare con i cani e forse lo era anche in passato come ci testimonia l’impronta di 2000 anni fa su una mattonella di terracotta scoperta nel giardino che circonda l’area. Se per caso decideste di andarla a vedere la Porta Palatina il nostro consiglio è.. Cave Canem!


Immagine di Nicolò Canova e testo di Serena Campelli