Inizierò questo articolo con una confessione: vi ricordate il quiz di qualche tempo fa sui forti della nostra città? Beh io ho ceffato miseramente la risposta! Così per “auto-punirmi” ho deciso di andare a gironzolare proprio sui monti alle spalle di Genova. Come se non bastasse sappiate che ho intrapreso la camminata per ben due weekend, e in entrambi i casi sono stata colta da una nebbia fittissima. Talmente fitta che, come potete vedere, ha messo davvero a dura prova le mie doti già discutibili da fotografa. Per fortuna le camminate nel Parco delle Mura non mi sono del tutto nuove, giustifico così la comparsa qua e là di raggi di sole e cielo azzurro nelle immagini.
Da forte Sperone a forte Puin
La camminata inizia proprio in corrispondenza del Forte Sperone, il primo dei quattro che incontriamo sul nostro percorso. Già da qui avete due varianti tra cui scegliere: potete imboccare il sentiero che porta a toccare le mura del forte, visitarne il perimetro, e poi riscendere in strada alla sua destra. Oppure, osservandolo solo da lontano, prendere la strada sterrata per “L’Osteria delle Baracche” e incominciare a salire dolcemente verso la cresta. In entrambi i casi fin da subito potrete godere dei colori e dei suoni della natura e perché no, fare qualche curioso incontro. In circa mezz’ora dovreste arrivare senza troppa fatica a forte Puin.
Da forte Puin a forte Fratello Minore
Da qui potete già godere di un’ampia vista su entrambe le valli genovesi. Fronte mare a destra la val Polcevera e a sinistra la val Bisagno. Per il Forte Fratello Minore bisogna raggiungere quota 622 slm e da qui per farlo sono possibili due alternative. Poco dopo essersi lasciati la fortezza alle spalle si giungerà ad un bivio: il sentiero di destra vi farà arrivare al forte dall’alto, mentre quello di sinistra vi permetterà di percorrere un anello a strapiombo sul paesino vecchio di Begato, per poi farvi arrivare al forte con una ripidissima ma breve salita.
Da forte Fratello Minore a Forte Diamante
Anche da qui la vista è davvero spettacolare (ahimè lo so perché me lo ricordo), lo sguardo spazia a 360° su tutta la città e a nord si staglia imponente il Forte Diamante, l’apice del nostro trekking, e il caratteristico sentiero zigzagante per raggiungerlo. Qui vi aspetta il tratto più impegnativo della camminata, poiché vi verrà chiesto di scendere dal cucuzzolo del Fratello Minore con una direttissima di qualche centinaio di metri per poi risalire decisamente più dolcemente fino a Forte Diamante. Per il ritorno non dovrete far altro che riscendere alle pendici del monte Diamante e da lì imboccare il sentiero che vi riporterà dritto all’Osteria delle Baracche. Occhi aperti sulla val Bisagno perché potreste scorgere il caratteristico trenino di Casella in viaggio.
Come arrivare | Dal centro città in auto o scooter circa un quarto d’ora. Parcheggio del Parco del Peralto/Righi. Con la funicolare Zecca-Righi (da largo Zecca) o con il bus 64. Dai capolinea di entrambi mezz’ora a piedi fino all’inizio del percorso.
Segnavia | Ben segnalato da pali in legno con simboli del percorso. Nelle belle giornate le varie tappe sono comunque ben visibili.
Durata | Dalle tre alle quattro ore totali.
Adatto a | Tutti i tipi di camminatori.
Curiosità
Il più grande e imponente dei quattro bastioni nominati era il Forte Sperone, il nome deriva dalla sua caratteristica forma a “nave”. Progettato e costruito su tre livelli poteva arrivare ad ospitare fino a 900 soldati! Il forte Puin è il primo dei forti “fuori dalle mura” erette a proteggere la città. Prese il nome dalla allora celebre Baracca du Puin dove oggi sorge la certamente più famosa Osteria delle Baracche. Negli anni ’60 fu abitato per un ventennio da un architetto con il mandato di ristrutturarlo. Il forte Fratello Minore, anche se di piccole dimensioni, aveva una volta a botte a prova di bomba! E il forte Diamante fu conteso da Austriaci e Francesi in innumerevoli battaglie. Per compiere l’intero giro potreste impiegare dalle tre alle quattro ore. Se scegliete di partire dall’Osteria delle Baracche, per raggiungere il Puin percorrerete il “Sentiero delle Farfalle”. Così chiamato perché lungo questo tratto potreste scorgere fino a 70 specie di farfalle diurne. E riconoscerle grazie ai numerosi pannelli descrittivi posizionati sul sentiero. Non so voi ma tra storie di farfalle, eserciti a cavallo e fortezze misteriose, aspetto solo la primavera per tornare a godermi tutto condito dai raggi del sole!

All images © Ilaria Parena