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Niasca Portofino | Il sapore degli agrumi liguri in bottiglia

Sara Rosellini Pubblicato il 9 Ottobre 2021

Iniziamo con un quizzettone alla Mike Buongiorno. Siete pronti?
Abbiamo o no, almeno una volta nella vita, bevuto tutti quanti la rinfrescante acqua e limone in un assolato pomeriggio di mezza estate?
Io credo che nessuno si possa esimere dal rispondere sì, ovviamente sì!
C’è chi prepara la versione più golosa che prevede l’aggiunta di zucchero (di solito lo faceva la golosa di mia nonna). Quella “detox” che aggiunge la foglia di menta fresca e la fetta di cetriolo (questa è la mamma). O chi semplicemente ama così tanto il gusto aspro e forte dell’agrume giallo che fin da bambina se lo spremeva direttamente in bocca (e questa, ovviamente, ero io).

Tutto questo excursus e preambolo sui limoni e le limonate perché vi voglio raccontare di Niasca Portofino e delle loro bibite 100% liguri a Km0.

Niasca Portofino

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Niasca Portofino, un’ode alla spiaggia di Paraggi

Ma partiamo dall’inizio. Geolocalizziamo e contestualizziamo il tutto.
Cosa significa Niasca?
Vi svelo subito l’arcano, che a creare suspense non sono affatto capace.
La storia ha inizio a Paraggi. Da qui, attraverso un sentiero molto suggestivo, andando in direzione Portofino, si trova una splendida insenatura sul litorale. Esattamente lì, accarezzata dal mare e circondata dalla macchia mediterranea, si trova una spiaggietta dal fondo sabbioso e soleggiata fino alle prime ore del pomeriggio. Questa spiaggia si chiama Niasca ed è proprio a lei che si sono ispirati per il nome del marchio, a suggello dello stretto legame con territorio da cui nasce l’idea e il prodotto di cui vado a raccontarvi.

I loro prodotti sono realizzati coi limoni provenienti dalle limonaie che crescono sopra Portofino e nella zona del Tigullio. Materie prime coltivate, raccolte e trasformate nel modo più naturale possibile in bibite fresche e frizzanti. Buone e genuine da riportarci alla mente la famosa acqua e limone della nonna di cui parlavamo qualche riga più in su.

Una giornata nel mondo Niasca Portofino

Paola ed io abbiamo avuto il piacere di trascorrere un giornata pazzesca con il team Niasca e Velier. Salite a bordo di un gozzo abbiamo raggiunto Portofino via mare da Santa Margherita. Destinazione la sede di Niasca. Siamo state accolte in pompa magna da un banchetto ricco di prelibatezze da perdere la testa (grazie Guido Porrati, un esperto di arte culinaria e fondatore di “Parla come Mangi“) e ci siamo cimentate anche nella preparazione del pesto al mortaio. Una roba mica da tutti oh belandi! Abbiamo assaggiato le loro bibite ma sopra ogni altra cosa siamo rimaste entusiaste delle loro novità a riguardo.

Le origini del progetto

Niasca Portofino, è una realtà fondata dalla sorridente Simona Mussini e il suo socio. Nata in una delle più conosciute famiglie di maestri d’ascia del borgo marinaro e proprietaria di uno dei rinomati ristoranti della piazzetta. Quasi per gioco e sicuramente per passione, Simona, insieme al suo amico e partner in crime, decidono di creare una bibita che fosse dissetante e fresca al tempo stesso.

Non solo, volevano far conoscere ciò che le campagne soprastanti Portofino sono in grado di offrire. Così hanno deciso di affidarsi a piccoli produttori locali che lavorano la terra seguendo ancora le antiche tradizioni di una volta. Tradizioni che Niasca Portofino reputa importanti tramandare. Perché dietro a queste piccole realtà, oltre che un prodotto di qualità, ci sta anche la passione che anima le persone coinvolte. E la possibilità, così, di rivalutare e riqualificare un territorio che era stato abbandonato a se stesso da tempo.

Le bibite e le novità

Le loro bevande raccontano, fin dal primo sorso, la nostra terra.
La produzione è realizzata con l’impiego di sola frutta, zucchero di canna, stevia, e infusi. Ed è proprio l’infuso della frutta che dona quella nota in più che caratterizza e dà connotazione al prodotto. Mettendo gli agrumi in infusione interi si riescono ad ottenere quelle caratteristiche particolari che vanno a creare l’unicità delle bibite. E il quid in più viene dato dall’essenze dei fiori. Sambuco per la limonata. Iris combinato col mandarino e geranio col chinotto.
Ma prestate attenzione tutti quanti, la loro già vasta gamma di bevande tradizionali, composta da limonata, mandarinata, chinotto, aperitivo Festivo e succo di pomodoro si è arricchita con due neobibite d’eccezione: la Limonata Bio No Sugar e la Mandarinata Bio No Sugar Added.

Le Sugar Free

Due nuove ricette, due nuovi prodotti.
Inutile dirvi che siamo rimaste assolutamente stupite e a bocca aperta, ma certamente non asciutta.
Si tratta delle prime bevande gassate, biologiche e no sugar, nate a Portofino e totalmente prodotte in Italia. La Limonata Bio No Sugar e la Mandarinata Bio No Sugar Added sono prodotte senza aggiunta di zucchero partendo unicamente da due ingredienti: acqua e succo di frutta certificata biologica. Il risultato è straordinariamente sorprendente e naturale.
Seguendo i valori di autenticità e naturalità che da sempre animano il progetto, grazie all’aiuto e il supporto della azienda Velier, hanno pensato di creare le due No Sugar.

Vi state chiedendo perché l’esigenza di creare una bevanda senza zucchero?
Per avere un prodotto sano e sincero. In una società che strizza sempre più l’occhio alla salute e alla corretta alimentazione, nel rispetto e attenzione del consumatore, hanno deciso di darci la possibilità di scegliere.
E come potete vedere dalla foto qui sotto io ero molto rilassata e soddisfatta della mia scelta No Sugar.

Per saperne ancora di più sulle No Sugar

Momento sapientino.
Voglio farvi capire meglio la serietà che sta dietro la scelta di questa produzione.
L’idea di utilizzare puro succo di limone e mandarino fa sì che vengano mantenute inalterate tutte le caratteristiche dell’acqua naturalmente contenuta nei frutti. Questa è un’acqua ricca di sali minerali che amplifica al massimo il gusto naturale della frutta e che garantisce un ottimo livello di acidità e sapidità considerando, inoltre, che zucchero rappresenta un esaltatore innaturale del gusto. La produzione di questa gamma prevede un trattamento termico minimo tale da mantenere pressoché inalterate le vitamine presenti nel succo valorizzandone il gusto. Vengono imbottigliate senza additivi e sono totalmente prive di allergeni e di zuccheri aggiunti. Attenzione attenzione, il livello di calorie è ridotto al minimo (10kcal per bottiglietta di limonata e 15kcal per bottiglietta di mandarinata) il che non va sottovalutato ;).
Insomma sembrerà di bere un’acqua aromatizzata concentrata col gusto più intenso
.

Packaging di Niasca

“Amore mio, assaggia questa LIMONATA” cit. etichetta.
Il packaging delle bottigliette in vetro si riconduce al corpo di un delfino, affusolata e pratica, ideato nientepopodimeno che dal designer Giulio Iacchetti.
Il tappo, anch’esso rivisitato nel tempo, è a strappo, colorato, logato e rotondo. Facilita l’apertura anche ai più piccini. Il verde che contraddistingue quello della Limonata No Sugar è storia a sé. Richiama al cosiddetto “Verde Paraggi”, il colore delle acque di fronte alla spiaggia di Niasca e della baia.

Ed è proprio con questa immagine visiva che vi saluto, col mare cristallino verde acqua, profondo, salato che ci lega inesorabilmente al nostro territorio e come minimo comune denominatore anche a Niasca.
Ma il mondo Niasca non è solo questo ma molto moooolto altro. Mi sa che ci sentirete ancora parlare di loro. Per il momento noi abbiamo fatto il caricone di bibite, trovandole squisitamente degne di nota.
Fateci sapere il vostro parere, mi raccomando!


All images © 2021 Paola Sottanis e Sara Rosellini