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Il Castello di Bagnolo: storia, benessere e leggenda a 60 km da Torino

Marta Isabella Pubblicato il 29 Agosto 2019

C’era una volta un castello medievale e un antico palazzo incorniciato da un giardino così bello da fare invidia ai reali d’Europa; c’erano ampi saloni in pietra, affreschi, e cascine immerse nelle colline; c’erano tra le sue mura dame e cavalieri – e a ben guardare anche coppie di sposi, partigiani e famosi architetti. C’era una volta e c’è ancora il Castello di Bagnolo, proprietà dei Baroni Malingri di Bagnolo da 24 generazioni, oggi è un luogo storico e molto altro: è casa della stessa famiglia che ancora lo abita e lo custodisce; location per matrimoni; agriturismo; parco storico con collezioni botaniche. Per me è soprattutto un rifugio vicino Torino, dove riscoprire il tempo luminoso delle cose belle, come le favole preferite e le estati di quando si era piccoli. E’ troppo facile parlare di magia qui, eppure esiste: viaggiatori di ogni latitudine, che passino per un week-end o ritornino a ogni stagione, ne rimangono incantati. Così, la Storia del Castello, lunga oltre dieci secoli, continua a raccontare nuove storie, tra i suoi bastioni e i suoi rododendri. 

Castello di Bagnolo
Via Palazzo, 23
Bagnolo Piemonte (CN)

+39 335 5244080 | +39 347 0323486
mail@castellodibagnolo.it
www.castellodibagnolo.it

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Un affare di famiglia

Parlavamo di dame: è la Baronessa Consolata d’Isola ad accoglierci e a fare gli onori di casa. Moglie di Aimaro Oreglia d’Isola – erede della tenuta nonché celebre architetto torinese – mi confessa ridendo, di averlo sposato dopo aver visto il giardino del castello; lei è la “Dama del Giardino”, ruolo da sempre riservato alle nobildonne di casa. La cura e l’amore di secoli danno i suoi frutti, e i suoi fiori: ogni stagione ha il suo colore e questo è il tempo delle ortensie: regine vestite di blu, bianco e porpora, adornano il parco con le loro vesti spumose. Come nella migliore tradizione romantica, il giardino conserva una naturalezza selvatica e un’aura intima, misteriosa da cui è impossibile non farsi sedurre.

Se il parco è l’anima, il Castello non può che essere il corpo: arroccato sulla collina, domina l’altura e regala una vista mozzafiato sulla valle sottostante. Ad ogni passo, scopro qualcosa in più sulla tenuta: era un feudo di difesa mai stato molto ricco o ambito, ed è a questo che dobbiamo la sua autenticità. La famiglia non si è potuta permettere ristrutturazioni importanti per stare al passo con le mode del tempo, lasciando a noi, figli del nuovo millennio, torri medievali e affreschi quattrocenteschi da ammirare. Mi ha stupito scoprire che il Castello, nonostante la sua lunga storia, abbia vissuto il suo periodo più turbolento nel ‘900: durante la resistenza numerosi partigiani hanno infatti trovato rifugio e accoglienza presso la famiglia Malingri. Le “Cronache partigiane” di Leletta d’Isola, sorella del Barone Aimaro, all’epoca diciassettenne, restano a testimonianza di quegli anni intensi, fatti di grandi orrori e grandi amicizie.
Nobili e ribelli, dame, giardini, palazzi e viaggiatori: siamo nella leggenda, a soli 60 km da Torino!

Benvenuti a corte

Leggendario e autentico, ma soprattutto ospitale. Nel 2004 i Malingri aprono le porte del Castello, accogliendo nella loro corte scolaresche, visitatori e giovani sposi. In quindici anni di continui lavori e investimenti, fatti grazie agli sforzi della famiglia, la tenuta ha trovato nuova vita. Si sono ristrutturate le meravigliose cascine, un tempo case dei mezzadri, oggi bed and breakfast dove l’origine rustica si fonde con il design contemporaneo: piccoli gioielli confortevoli e lussuosi incastonati nel verde, tra pergole e piscine private.

Una vacanza lontana dalla frenesia ma a portata di click, grazie a booking e airbnb. Moltissimi sono gli stranieri – dal 2006 sono passate per Bagnolo 71 nazionalità diverse, inclusi i lapponi – che rappresentano il 98% degli ospiti (il 2% di italiani siamo probabilmente io e mio marito! Ci siamo sposati qui e ritorniamo appena possiamo). I matrimoni sono l’altro fiore all’occhiello della proprietà; la “Regina dei Matrimoni” è Katia Ricca che si occupa di tutta l’organizzazione.

Da sposa, posso dire che non avrei potuto desiderare nulla di più: se la bellezza del posto è indiscutibile; la disponibilità, efficienza e gentilezza di Katia è stata fondamentale. A quanto pare una coppia di sposi, dopo aver girato tutti i castelli del Piemonte – una trentina – ha scelto proprio Bagnolo. In effetti non è facile trovare tanta meraviglia e ospitalità nello stesso posto: al Castello di Bagnolo ci si sente a casa; una casa più bella, più antica, più preziosa della nostra, forse. Ma familiare e accogliente come se la conoscessimo da sempre. Alla Baronessa si illuminano gli occhi quando mi racconta la gioia nel sentire i commenti meravigliati degli ospiti: “Ringrazio sempre chi viene a stare, perché fanno sì che questo posto sia amato anche da altri”.

Noi ci siamo perdutamente innamorati. E voi?


All images © 2019 Daniele Epifani