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Il Conero: guida per conoscerlo (e innamorarsene)

Francesca Palmieri Pubblicato il 7 Agosto 2020

Intense e decise pennellate di turchese, varie sfumature di verde, colori vivaci e brillanti, paesaggi arricchiti da contrasti con ripide alture (“le discese ardite e le risalite”, canterebbe Battisti) e morbide colline: questo è il quadro della Riviera del Conero, con le Marche a fare da cornice. Da appendere alla parete dei ricordi delle #vacanzeitaliane dell’estate 2020: trovate un muro bianco dove metterlo e del tempo per seguire le mie orme… e per andare in questi posti, perchè si fanno veramente amare!

Il Conero: guida per conoscerlo (e innamorarsene) | Marche (AN)

Distanza da Roma | Sirolo: 3 h 12 m | Numana: 3 h 11 m | Portonovo: 3 h 23 m

Sirolo e i suoi colori

Dove dormire: b&b Le Nereidi | b&b La libellula del Conero | Loft sul mare
Dove mangiare: Osteria con cucina Sara | La taverna street food | agriturismo Il ritorno
Dove prendere un gelato: Il Bassotto
Dove fare shopping: Il negozietto | La scarpetta di Venere
Dove andare al mare: S. Michele | Urbani | Sassi neri

Sirolo ti (sor)prende così, un po’ alla volta, passo dopo passo, colore dopo colore: cammini su Via Giulietti e già gli occhi si accendono sia per scorci tipicamente made in Italy, sia per quei dettagli che sanno di isole greche e azzerano i confini, lasciando spazio solo al piacere. Più si va avanti, più ci si avvicina al nucleo del paese che ti accoglie con una piazza/belvedere in cui il mare non solo spicca tra gli alberi ombrosi, ma invita proprio a sof-fermarsi. Per affacciarsi e ammirare.

Via Italia è la strada principale con negozi(etti) e locali, che percorri fino in fondo, fino all’arco, senza sapere che a destra ti aspettano i vicoli più belli, quelli che viva le deviazioni quando fanno scoprire le chicche nascoste o laterali. E lì, tra la quiete delle mura e i vasi di fiori, si trovano anche gli indirizzi dei luoghi che vi segnalo, per quanto riguarda dove alloggiare a Sirolo:

  • Le Nereidi: b&b con tre camere e un appartamento-mansarda, accogliente e moderno. Profuma di nuovo e di celeste.
  • La libellula del Conero: b&b con due camere, con delizioso piano terra con cucina e salotto per le colazioni. Appartato, silenzioso e, per lo stile, sembra di essere in un angolo di un borgo francese.
  • Loft sul mare: casa poetica, con soffitto in legno e vista mozzafiato. Perchè sceglierlo: il suo nome dice – e spiega – tutto!

Per il food, invece, ecco qualche dritta su dove mangiare:

  • Osteria Sara: trattoria storica, cucina tradizionale ma con guizzi, da provare gli antipasti. Non ci sono tavoli all’esterno, ma dentro c’è genuinità.
  • La taverna street food: tante idee sfiziose, dai cartocci di fritto agli spiedini, dal sushi al “Conero burger”. Niente servizio ai tavoli, si mangia sulle panchine del belvedere contemplando il mare!
  • Agriturismo Il ritorno: ci si sposta in campagna, al fresco di un ampio giardino, in un ambiente rustico, semplice e tranquillo. Cucina marchigiana di terra sincera, senza fronzoli. Quella che (ci) piace.

Chi non vede l’ora di tuffarsi, legga dove andare al mare:

  • Spiaggia Urbani: è la più facilmente raggiungibile dal paese, ci si arriva a piedi o in auto (fino a un tratto). All’arrivo si trovano stabilimenti, il consiglio è di svoltare l’angolo a sinistra, per la spiaggia libera con meno folla, o di puntare a destra, alle rocce comode e bianche che si possono “scalare” con un po’ di equilibrio.
  • Spiaggia di S. Michele & Sassi neri: la macchina si lascia in un parcheggio (a pagamento) e poi inizia l’avventura: scarpe da ginnastica e si scende – di parecchio – facendo la strada di cemento per giungere a S. Michele, oppure attraversando il bosco per approdare ai Sassi neri. Se ve lo state domandando, sì, al ritorno la risalita è faticosa, ma vale la pena sgambettare; sì, si possono prendere bus o pulmini, se il fiato scarseggia.

Per concludere, l’angolo dello shopping: tutte le donne scarpe-dipendenti devono entrare da La scarpetta di Venere, che ha prodotti al 100% artigianali e italiani… e con certe scarpe ai piedi, si balla o si vola! Inoltre, per chi ha il pallino della casa e dell’arredamento, adorando le chincaglierie, c’è Il negozietto in cui fare acquisti.  

Numana e i suoi tre cuori

Dove dormire: Valcastagno Relais & Residence | La Torre camere
Dove mangiare: Lo scottadito | La Torre | Il cucale
Dove prendere un gelato: Bar Morelli
Dove prendere un aperitivo: Il Chiosco La Torre
Dove andare al mare: spiaggia Del Frate
Dove bere (e comprare) buon vino: Fattoria Le terrazze

Numana ha tre cuori: il primo batte in Piazza del Santuario, dove ci sono la chiesa, i bar, le gelaterie e lì ci si dà “la punta”; il secondo nuota felice nel mare; il terzo pulsa in mezzo a casette colorate che costituiscono un micromondo a parte, come un paesino nel paese. Quale è il cuore che assomiglia più al vostro?

Sul dove dormire a Numana, due consigli:

  • La torre camere: per chi vuole restare nella cittadina, nella zona più poetica, avendo tutto a portata di mano. Le camere sono protette dalla tranquillità di un vicolo.
  • Valcastagno Relais & Residence: per chi preferisce il silenzio della campagna e vuole scegliere se prenotare la formula b&b, oppure un appartamento indipendente. Il casale in pietra strizza l’occhio alla Provenza e c’è anche un piccolo centro benessere. A disposizione degli ospiti, delle biciclette per perdersi tra i campi di girasoli e le stradine sterrate.   

Quando sale la fame, dove mangiare?

  • Lo scottadito: nel centro di Numana, si mangia pesce in una via appartata. A metà tra ristorante e bistrot, piatti curati, servizio sorridente.
  • La Torre: i proprietari hanno creato tre angoli gastronomici, per tre offerte differenti. Il locale più famoso (che ha partecipato a “4 ristoranti”) ha una location privilegiata, con terrazza moderna “sospesa” sul mare: andateci per una cena romantica o di un certo livello; la steak house è per gli amanti della carne e vince il premio per l’edificio più bello, a righe bianche e rosa; per un buon aperitivo, il Chiosco serve cocktail e degustazioni di food in una piazzetta fresca, alberata e fiorita.
  • Il cucale: è a Marcelli, la spiaggia bassa di Numana. Di giorno è uno stabilimento, la sera si trasforma in ristorante minimal e d’atmosfera. Gli antipasti e i crudi di pesce sono speciali. Gestito con gentilezza e passione, assolutamente da provare!

Capitolo spiagge: a Numana, dalla piazzetta dove c’è Il chiosco, inizia una discesa che porta alla baia Del frate, in cui la roccia bianca spicca sul turchese delle acque. È piccola, quindi in alta stagione bisogna andarci in orari strategici. Ma se vi mettete in ascolto, quel mare ha tanto da dire!  

Nella terra del Rosso Conero, potevo poi non parlarvi del vino? Ci sono tante cantine valide, la mia strada ha incrociato quella della Fattoria Le terrazze, che produce uve Montepulciano (e anche olio e miele) e 90.000 bottiglie all’anno. Degustazioni e assaggi in loco sono obbligatori!

Portonovo e la sua wild natura

Dove andare al mare: Mezzavalle | spiaggia La vela
Dove mangiare: Da Emilia | Clandestino “susci” bar | Osteria del Poggio

Se la località di Portonovo viene chiamata Baia verde, un motivo c’è: la natura è assoluta protagonista, libera di estendersi lontana dai centri abitati. Ci si va per trascorrere una giornata di sole e mare, passando per la Torre Clementina e la Chiesetta di S. Maria. E per respirare tutta l’aria che c’è. SelvaggiaMente.

Per andare in spiaggia, due percorsi:

  • Per una traversata into the wild, Mezzavalle non ha rivali: si indossano scarpe da ginnastica, ci si inoltra nel Monte Conero e si scoprono il panorama, la potenza del luogo e la meraviglia di ciò che è incontaminato. E puro.
  • La Vela è quel posto che non ti aspetti possa apparire all’improvviso, basta solo fare qualche metro in più: la gente si ferma nel primo tratto, la quiete arriva dopo. Oltre. E guai a chi la disturba.

Non solo mare: Portonovo offre anche bei posticini per pranzare o cenare. Quali?

  • Da Emilia: dal 1929, serve moscioli (ottimi gratinati!) e pesce a km 0. È una certezza, si fa trovare e ritrovare nel tempo. Gli ombrelloni sono di fronte, la luna si specchia nell’acqua mentre si arrotolano spaghetti.
  • Clandestino “susci” bar: si mangia in una palafitta celeste, apprezzando un menù che reinterpreta il pesce crudo e assicura un pasto piacevole a 360°. Moreno Cedroni è il patron, c’è altro da aggiungere?
  • Osteria del Poggio: questa è la chicca inaspettata, la sorpresa dietro l’angolo. Siamo in un paesino sulla strada verso Portonovo, l’occhio cade su dei tavoli all’aperto e un’insegna… e per fortuna! Perchè fare una sosta, anche non prevista, è la cosa migliore che potete fare: cucina giovane, regionale e fantasiosa insieme. Da 10 e lode.

I dintorni del Conero: Recanati, sulle tracce di Leopardi

Recanati, la patria di Giacomo Leopardi, non può non essere omaggiata, sia perchè è storicamente e letterariamente importante, sia perchè è in un borgo che vale la pena visitare.
Piazza Leopardi, la Chiesa di S. Agostino, l’antica Torre del Borgo, la Cattedrale e ovviamente la Casa di Leopardi, con il suo parco e il mitico “ermo colle”: ritagliatevi un pomeriggio per tutto ciò, magari per tirare fino a sera e cenare da A Silvia, in uno scorcio esterno che unisce charme e campagna, o all’Osteria di Via Leopardi, tra luci soffuse e proposte originali come il gelato di cipolla rossa, di baccalà mantecato e persino di gorgonzola.

La terra dei girasoli

Siamo giunti alla fine, belli sazi di immagini e informazioni. E come compagni fedeli e molto presenti di queste (avan)scoperte, campi di girasoli che sembrano vegliare e accompagnare il viaggio… aggiungendo al quadro del Conero quel tocco prezioso di giallo e di ocra!    


All images © 2020 Francesca Palmieri