Il 19 giugno partecipa a
WOUSE | In Bolla

Il piccolo regno di Nettuno

Rosa Giulia Luppino Pubblicato il 17 Marzo 2019

Mamma, ma dove sono gli squali? Per i poveri bimbi di Milano, cresciuti lontani dal mare, il piccolo Acquario Civico cittadino è sempre stato una magra consolazione, se paragonato a quello di Genova o ai modernissimi musei oceanografici che stanno nascendo in tutto il mondo.
Solo crescendo ho imparato ad apprezzarlo. Ci sono passata davanti per caso, dopo l’ultimo restauro, e non ho potuto fare a meno di entrare: è impossibile resistere al richiamo delle misteriose creature marine pietrificate sulla facciata.

Le ragioni per cui andare:
1. ingresso gratuito ogni prima domenica del mese
2. ideale come luogo d’incontro per un insolito primo appuntamento
3. numerosi eventi, anche gratuiti, e feste di compleanno per i più piccoli

Acquario Civico di Milano
Viale Gadio 2 | Milano
MM2 Lanza

martedì – domenica 9:00 – 17:30

Ingresso:  5 € intero | 3 € ridotto

Il padiglione sopravvissuto

Nell’elenco delle cose da fare a Milano, sicuramente non spicca l’Acquario Civico, piccolo edificio nascosto al margine di Parco Sempione. Chi c’è stato in gita da piccolo probabilmente non ne ha ricordi entusiasmanti: qui non troverete enormi vasche scenografiche o animali esotici, ma è sarà l’Acquario stesso a richiamare la vostra attenzione.

Realizzato nel 1906 per la prima Esposizione internazionale di Milano, è stato l’unico padiglione ad essere conservato ed è oggi il terzo acquario più vecchio d’Europa, dopo quelli di Brighton e Napoli. L’Expo, che aveva come tema i trasporti per celebrare l’apertura del traforo del Sempione, si sviluppava nell’area dell’ex Fiera Campionaria (oggi City Life) e nella parte orientale di Parco Sempione, dove vennero realizzati i padiglioni legati ai temi più generali: belle arti, agricoltura e, appunto, piscicoltura. All’interno dell’acquario esisteva persino un ristorante dove assaggiare pesci d’acqua dolce o salata, ancora poco diffusi nella cucina milanese.

Uno zoo acquatico

Progettato dall’Architetto Sebastiano Locati, direttore artistico dell’Esposizione, l’acquario è considerato uno dei gioielli del Liberty italiano. Le facciate sono popolate da pesci, tartarughe, rane e crostacei, scolpiti nella pietra artificiale insieme a decorazioni geometriche, prue di vascelli e polene che sembrano emergere dall’edificio. Gli esterni sono ulteriormente impreziositi dalle maioliche prodotte dalla Richard Ginori di Milano, dipinte a mano con i motivi floreali tipici del Liberty declinati in una tematica acquatica, con calle e fiori di loto.

All’interno una galleria rivestita con stalattiti in pietra artificiale ospitava sessanta piccole vasche alimentate da pompe e moderni impianti frigoriferi. Purtroppo l’acquario è stato profondamente lesionato dai bombardamenti del 1943 e i lavori di restauro, durati fino al 1963, hanno riportato l’esterno all’antico splendore ma modificandone radicalmente gli interni. Un secondo restauro in occasione del centenario dell’Acquario ha permesso di realizzare 38 vasche moderne e tecnologicamente avanzate che oggi ospitano circa un centinaio di specie acquatiche diverse. Gli habitat ricreati seguono il ciclo dell’acqua dalla sorgente del fiume al lago montano, dalla foce salmastra al litorale sabbioso: una opportunità per stimolare la riflessione, anche nei più piccoli, sull’importanza della biodiversità acquatica per la sopravvivenza del Pianeta.

Colonna sonora: “Aquarius/Let the Sunshine In”, Galt MacDermot, 1968


All images © 2018 Simone Sangalli