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La Montagnetta di Milano

Rosa Giulia Luppino Pubblicato il 17 Marzo 2019

“Pussee che on mont a l’è on monton de terra”1, più che un monte è una montagna di terra, cantava Nanni Svampa riferendosi al Monte Stella, uno dei maggiori parchi cittadini di Milano. Poco conosciuto dai turisti per la sua posizione abbastanza defilata, è invece uno dei miei preferiti e sicuramente il più caro ai milanesi, non solo per la natura e per lo straordinario panorama che si apre sulla cima, ma soprattutto per la sua storia.

Le ragioni per cui andare:
1. ideale per una breve fuga dalla città, per passeggiare, correre o andare in bicicletta.
2. una volta raggiunta la cima del percorso, la vista è meravigliosa.
3. vicino a San Siro e all’Ippodromo del Galoppo

Parco Monte Stella
Via Cimabue, Via Sant’Elia, Via Terzaghi, Via Isernia, Milano
MM1 QT8

Sempre aperto e gratuito

Sogno e poesia

A pensarci bene la domanda sorge spontanea: che cosa ci fa un Monte a Milano, proprio nel cuore della Pianura Padana? Bisogna tornare al 1947, quando in una Milano distrutta dai bombardamenti Alleati si cercava di sgomberare le macerie riempiendo i laghi delle ex cave di sabbia poste ai margini della città. Proprio una di queste, la più grande, doveva diventare lo specchio d’acqua del nuovo quartiere residenziale QT8 che l’Architetto Piero Bottoni stava sviluppando nella periferia nord della città.

Le macerie provenienti in modo costante da ogni parte della città seppellirono letteralmente il sogno dell’architetto di “un lago azzurro e romantico” ma “fu in quel momento che si concretò il mio lontano, il mio di sempre, sogno di una montagna milanese” 2.

La realizzazione della Montagnetta durerà più di dieci anni, durante i quali l’altezza iniziale di novanta metri fu abbassata a cinquanta per motivi statici. L’appellativo Monte è rimasto, così come la romantica dedica alla scultrice Stella Korczynska, prima moglie di Bottoni scomparsa nel 1956.

Sport e memoria

In seguito ad alcuni smottamenti del terreno, negli anni Novanta è avvenuto un massiccio intervento di recupero, che ha portato alla piantumazione di nuovi alberi e alla creazione di percorsi ciclabili e di nuove aree giochi e percorsi vita. Grazie al suo dislivello, lieve ma unico in città, il parco è oggi la meta preferita di molti sportivi e offre “la novità delle prospettive aeree, dei percorsi in pendio, del panorama sulla città” 2.

D’inverno bastano pochi centimetri di neve per dare ai milanesi un piccolo assaggio delle Alpi. Non è così ridicolo, se si pensa che fu proprio sul Monte Stella che un giovanissimo Alberto Tomba vinse il Parallelo di Natale, una competizione tra atleti della Nazionale di sci alpino che si svolse grazie a una delle prime applicazioni di neve artificiale.

Nel 2003 un’area del parco è stata destinata al Giardino dei Giusti di tutto il Mondo, un memoriale dove ogni persona che ha combattuto genocidi e crimini contro l’umanità è ricordata con un ciliegio.

‘Me te seet bella in controlus stasera!
Te guardi e te me paret vera!

Te seet costada lacrim e sospir,
tomba di noster cà,
Montagna de San Sir!1

Colonna sonora: “Montagna de San Sir”, Nanni Svampa, 1977

1. Nino Rossi, Montagna de San Sir, 1976 2. P. Bottoni, Ascensione al monte Stella, 1954


All images © 2018 Giulia Luppino