Ho fatto pace con il caos delle strade di Torino qualche anno fa. Gironzolando in cerca di un apericena, rincorrendo i tram e scappando dalla folla per infilarmi nella metropolitana ho scoperto le scorciatoie, i tic tac dei semafori, gli incroci dove posso buttarmi e quelli dove devo dimenticarmi le distrazioni. Ma un quartiere diverso dal solito è letale per questo superpotere. Se anche voi vi siete sentiti almeno una volta una particella di sodio in lande sconosciute, attaccati al navigatore e circondati da semafori non sincronizzati, Laura e Valentina app sono qui (anche) per voi.
Laura App
disponibile post sperimentazione in Corso Vittorio Emanuele II | Torino
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Valentina App
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Laura in 100 parole
Laura è un sistema di informazione per la mobilità con un focus su semafori e attraversamenti pedonali. Semplicemente? Aiuta le persone ad attraversare la strada. Nata e cresciuta a Torino, dove è in sperimentazione, ha davanti a se uno sviluppo internazionale. Laura fa sì che gli attraversamenti siano sicuri per tutti, dagli zombie da telefono agli automobilisti, ma soprattutto per chi ha difficoltà visive. La tecnologia è semplice, ha un costo ridotto ma un’efficacia incredibile. Non crea interferenze di alcun tipo, anzi monitora e segnala i possibili guasti dei semafori, e può aiutare anche ad evitare infinite code in auto!
Come funziona? Una questione di cuore (e di server, app e scatole magiche)
Dopo questa carrellata di info mi sento in dovere di raccontare a tutte quelle anime un po’ nerd come funziona Laura. Si compone di 3 parti: un’app, una scatoletta magica e un server online. La scatoletta magica è il braccio dell’operazione. Viene fissata al semaforo e fa il “lavoro sporco” di digitalizzare i segnali semaforici. Nella mia testa non crederò mai al fatto che funzioni con segnali elettromagnetici e beacon, ci sarà sempre un omino dentro la scatola, dietro ad un enorme registro, dai cui lati spuntano le lunette degli occhiali e le punte dei baffi. Questo registro di informazioni è la base del server online, il cervello di Laura. Dal server partono le segnalazioni dei guasti, si creano le informazioni per il funzionamento dell’app e i dati sulla durata dei semafori per ottimizzare i percorsi dei navigatori satellitari. L’applicazione infine è il vero cuore del progetto, curata nei minimi dettagli per essere super accessibile.
Leonardo Napoli, l’ideatore dell’algoritmo, è riuscito a sviluppare un’app semplice ed intuitiva per ipovedenti e non. Passeggiando sotto i portici mi ha detto che a Torino ci saranno sì e no una settantina di semafori acustici su più di 600, una percentuale bassissima. “Quando ho progettato l’algoritmo di Laura volevo che fosse uno strumento utile. L’intuizione è arrivata da un mio zio che purtroppo è cieco. In Italia 130 mila persone soffrono di difficoltà visive e solo il 10% dei semafori è adeguatamente attrezzato, rendendo molto difficile spostarsi in autonomia. La collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti è stata fondamentale per capire come migliorare Laura sotto questo aspetto.” L’applicazione può essere avviata e lasciata in background; al raggiungimento del semaforo invierà una notifica (suono, vibrazione o messaggio testo). Saggiamente, Laura non utilizza il GPS ma la bussola del telefono, molto più affidabile, per avvertire della presenza di un attraversamento pedonale. Durante l’attraversamento il lavoro di Laura non finisce mai. Infatti, per condurre l’utilizzatore a destinazione safe and sound, il telefono emette suoni e vibra a seconda del colore del semaforo e, se il telefono è puntato nella direzione sbagliata, si viene guidati per riallinearsi con la traiettoria.
La sperimentazione di Laura con Torino City Lab
Laura è nata a Torino ed è in fase di sperimentazione grazie a Torino City Lab, il laboratorio che permette alle aziende di provare le loro tecnologie nella vita di tutti i giorni. Attualmente è installata sul semaforo tra via dell’Arsenale e Corso Vittorio, un punto di grandissimo passaggio per auto e mezzi pubblici, in una zona frequentata da giovanissimi, viaggiatori e lavoratori sempre impegnati (e distratti) al telefono, nonché vicina alla sede di Torino dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Raccontandomi uno dei test che hanno fatto, Leonardo mi ha detto: “Un giorno abbiamo riunito una ventina di persone ipovedenti, hanno utilizzato Laura per la prima volta nella loro vita e ne abbiamo raccolto subito i feedback. Siamo stati contentissimi perché si sono trovati a loro agio e si sono fidati dell’applicazione. L’unico problema rimangono i furbetti in auto che bruciano i rossi o occupano gli attraversamenti, quello è un pericolo che purtroppo non possiamo controllare”. A proposito di auto e di distrazioni Leonardo ha però creato un’app complementare, Valentina, che riconosce gli incroci pericolosi e la possibilità di collisione tra due utilizzatori al telefono, per evitare sempre di più gli incidenti.
Anche se parlare di smombie (gli zombi da telefono hanno un nome vero e proprio nell’anno domini 2019) può far sorridere, le soluzioni dedicate ai distratti dal telefono per gli attraversamenti pedonali sono in grande crescita. In Olanda sono stati installati dei led a terra in concomitanza dei semafori, in Cina esistono corsie per smartphone addicted, la Corea del Sud ha ideato delle strisce pedonali intelligenti e a Bolzano alcuni pali sono stati ricoperti in gomma. Laura e Valentina sono degli strumenti infinitamente utili per chi ha difficoltà visive, ma fanno anche parte della risposta tecnologica che punta a risolvere un problema sociale.
Se in un giorno qualunque vi trovaste ad incontrare Laura e la sua scatola magica in Corso Vittorio sappiate che è un segno del destino per provare una volta per tutte Ramen Bar Akira e togliervi (e qui quoto) la scimmia di ramen e asahi alla spina in un colpo solo.
All images © 2019 Virginia De Faveri