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Metti un giorno a casa Martini

Arianna Cristiano Pubblicato il 20 Marzo 2019

A 20 minuti di treno da Porta Susa, neanche il tempo di togliersi il cappotto e poggiarlo sulla rastrelliera, si trova Pessione e ad accoglierci a pochi passi dalla stazione c’è Casa Martini, stabilimento produttivo del Martini nonché residenza della famiglia Rossi di Montelera, i custodi della tradizione che da oltre 150 anni ha reso riconoscibile in tutto il mondo il famosissimo Vermouth. Una casa che apre la porta ai visitatori più curiosi rendendoli protagonisti di quella che è un’esperienza Martini a 360 gradi. Perciò io e Fabio (che è risaputamente composto al 70% di puro vermouth) armati di biglietto del treno e una certa sete siamo saliti sul Martini Express per una Cocktail Experience da non dimenticare.

Casa Martini
Piazza Luigi Rossi, 2 | Pessione di Chieri
011 9419 562

Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00
Ultimo ingresso ore 17:00

Per info e costi su Tour Guidati, Cocktail Experience & Vermouth Masterclass: sito.

Tre motivi per andare:
1. Per provare la Cocktail Experience: insieme ai vostri amici potrete diventare bartender per un giorno e realizzare tutti i cocktail più iconici legati al mondo Martini o seguire la Vermouth Masterclass creando così il vostro Vermouth a suon di ampolline e contagocce, come dei piccoli alchimisti.
2. Per fare un viaggio nella storia: i musei si nascondono dove meno te l’aspetti, e proprio qui potrete esplorare il Museo Enologico – custode di reperti antichissimi – e la galleria di Mondo Martini, l’area riservata a tutta la storia del marchio Martini. Spoiler: c’è anche George Clooney.
3. Per uscire un po’ dalla città lasciando la macchina a casa: raggiungere Casa Martini da Torino non potrebbe essere più semplice e veloce grazie al treno che ferma proprio davanti all’ingresso dello stabilimento. Un polo culturale e un complesso di edifici da esplorare con calma tutto il pomeriggio, come un vero parco giochi per i cultori dell’aperitivo.

Piacere, Martini.

Martini è un nome che non ha bisogno di presentazioni e non solo in Piemonte: fin da quando ero bambina a casa mia non è mai mancata una bottiglia di Martini Bianco nella credenza, che guardavo affascinata e anche con un certo timore, intuendo fosse una bevanda riservata solo ai grandi. A distanza di anni eccomi qui ad entrare in Casa Martini e ora che sono grande anche io ho imparato molto presto di come Martini faccia rima con aperitivo ma soprattutto di come sia qualcosa di più di un semplice ready-to-serve: è simbolo e custode di quasi 150 anni di tradizione italiana, una di quelle che affonda le sue radici proprio in questa regione, il Piemonte.

Parlare di Martini significa infilare le mani in un grande sacco e tirarne fuori storie di tutti i generi: le storie delle persone che lo hanno ideato e reso eccellenza italiana nel mondo; la storia di un territorio che presta senza riserve i suoi frutti migliori; la storia d’Italia che è passata anche dal collo di questa bottiglia, tra i riconoscimenti della Casa Reale e la consacrazione delle persone comuni. Un brand che ha saputo sfruttare al meglio anche la pubblicità e mezzi di comunicazione, avvicinandosi così al grande pubblico senza per questo perdere i suoi valori, custoditi oggi dalle mani sapienti di Beppe Musso e Ivano Tonutti, rispettivamente il Master Blender e Master Herbalist di Martini.

Lo stabilimento di Pessione ad oggi è l’unico stabilimento produttivo della distilleria Martini nel mondo sin dal 1864 ed è frutto di una scelta strategica: si trova infatti sulla linea ferroviaria che collega Genova (e quindi il porto) con le colline del Monferrato (da cui proviene il vino e la maggior parte dei botanicals), permettendo così sia l’approvvigionamento dei materiali che il commercio del prodotto finale nella maniera più efficace possibile.

No Martini? No Party!

Il nostro tour guidato all’interno del mondo Martini comincia dalla Terrazza, una delle tantissime Terrazze Martini famose nel mondo. Al suo interno saloni regali e sale conferenze la rendono particolarmente adatta ad eventi di tipo commerciale o a feste private, grazie alla presenza di un Lounge Bar suggestivo e dagli ambienti ampi e rilassati, sia indoor che outdoor. Dalle pareti spiccano imponenti alcuni dei quasi 40 botanicals utilizzati nella produzione del vermouth ma soprattutto un’imponente credenza in legno intagliato, rigorosamente chiusa a chiave. Lì sembra siano custodite centinaia di bottiglie storiche che da 150 anni ad oggi sono state prodotte nello stabilimento.

La visita continua alla scoperta di un po’ di storia, nel Museo Enologico frutto della collezione privata della famiglia Rossi. In un ambiente sotterraneo dall’atmosfera suggestiva, si snodano secoli di storia del vino passando dagli antichi Dolium romani (grandi anfore dedicate alla fermentazione del vino) o dalle testimonianze più antiche legate al mondo della Grecia o dell’Antico Egitto per arrivare agli strumenti e ai contenitori più recenti, torchi e macchinari in legno, raffinate bottiglie o coppe del vincitore, le prime botti utilizzati nello stabilimento o targhette d’argento incise e decorate da far brillare gli occhi di un collezionista come Fabio. Il Museo termina nella collezione di bottiglie di Rossi Lando di Montelera che ha raccolto negli anni migliaia di bottiglie dal design e dalle caratteristiche più singolari, provenienti da tutti i paesi del mondo.

Ultima tappa da sobri, la Gallery di Mondo Martini: un percorso che si snoda lungo tutta la storia del marchio Martini dalle origini ai giorni nostri, con particolare attenzione al grande contributo dato al mondo della pubblicità e della cartellonistica d’autore. Ecco allora che spuntano la Dama Bianca di Marcello Dudovich, due o tre interventi di uno a caso come Armando Testa, un paio di Andy Warhol e via discorrendo. Il sorrisetto di George Clooney farà capolino verso la fine della galleria. Giusto il tempo di un selfie con alla gigantografia del nostro uomo Martini e siamo pronti per girare l’angolo, sempre più vicini alla Bar Academy.

La Cocktail Experience

Prima della Cocktail Experience ci concediamo una sosta nella Botanical Room, dove come una piccola Amélie un po’ ubriacona, mi diverto ad affondare le dita in una serie di cassetti in cui sono raccolte tutte le spezie, i fiori e le erbe aromatiche proprie della ricetta del nostro amato vermouth – come i boccioli di rosa o il fiore dell’iris. Sebbene molti degli ingredienti arrivino dai luoghi più remoti del mondo, la gran parte di questi viene, ad oggi, fornita dalla Cooperativa Erbe Aromatiche di Pancalieri. Storicamente, la parola Vermouth deriva dal nome in tedesco dell’Artemisia Absithium, una pianta erbacea e aromatica utilizzata in ampia scala per la produzione di questo liquore. Unita allo zucchero e ad altre varie erbe, botanicals e spezie, ne risultava un distillato aromatico e leggermente amarognolo.

Inebriati dai profumi e iniziando a sentire una certa sete, arriviamo al vero momento di svolta del tour: l’accesso nel Mastodonte. All’entrata di questa porta ricavata dalla sezione circolare di una botte da 20 mila litri, come un guardiano di una Camera dei Segreti un po’ speciale c’è Marco Giuridio, master bartender e brand ambassador di Martini. Una musica epica ci accompagna mentre attraversiamo l’entrata e ci troviamo in quella che è la Bar Academy, il laboratorio dedicato alla Cocktail Experience. Tra tecniche di preparazione e qualche nozione storica ci muoviamo nel mondo Martini alla scoperta di tutta la gamma di prodotti e combinazioni. Sul tavolo tutto il necessario per preparare i classici della tradizione: Americano, Negroni, Negroni Sbagliato e Torino-Milano (che non a caso qui diventa magicamente un Torino-Torino). Un’esperienza immersiva che si conclude con una degustazione rilassata alla fine della quale non vi pentirete di aver lasciato la macchina a casa!


All images © 2019 Fabio Rovere