Il Liberty irreverente della “Ca’ di Ciapp”: Palazzo Castiglioni e Villa Faccanoni

Palazzo Castiglioni e Villa Faccanoni sono due bellissimi edifici che hanno molto in comune: entrambi nacquero a inizio Novecento come residenze private per due facoltose famiglie milanesi, ed entrambi sono stati progettati dall’architetto Giuseppe Sommaruga, uno dei maggiori esponenti del Liberty italiano. Ma, soprattutto, c’è un curioso dettaglio che li accomuna e che racconta una storia: due statue femminili che dovrebbero rappresentare la Pace e l’Industria, ma che da sempre sono famose a Milano per le loro “ciapp”.
Palazzo Castiglioni
Corso Venezia 47 | Milano
Villa Romeo Faccanoni
Via Michelangelo Buonarroti 48 | Milano

Una sfida all’aristocrazia di Milano
Ermenegildo Castiglioni era quello che oggi definiremmo una testa calda. Aveva ereditato una fortuna dal nonno, l’industriale milanese suo omonimo, e aveva deciso di far realizzare la propria residenza in Corso Venezia, uno dei contesti più nobili di Milano.
Per farlo chiamò il giovane architetto Giuseppe Sommaruga proponendogli di fare un viaggio insieme in Europa, per studiare le tendenze d’inizio secolo e in particolare la nascente architettura Liberty e Nouveau. Castiglioni desiderava distinguersi dal resto delle costruzioni della zona, le tipiche dimore neoclassiche dell’aristocrazia conservatrice benpensante di Milano, quasi con un atteggiamento di sfida nei confronti dei suoi futuri vicini.

Palazzo Castiglioni, La Ca’ di Ciapp
I lavori per il nuovo Palazzo Castiglioni iniziarono nel 1901 e durarono solo tre anni, durante i quali l’architetto lavorò a fianco dei migliori scultori e artigiani. A lavori ultimati non fu tanto lo stile moderno e Liberty dell’edificio a colpire i vicini, quanto più le due statue poste in facciata, raffiguranti due figure femminili giunoniche e provocanti.
Le statue destarono talmente tanto scalpore che l’edificio fu subito ribattezzato da tutti “Ca’ di Ciapp”, la “Casa delle Chiappe”, e a nulla servì spiegare che esse impersonavano simbolicamente la Pace e l’Industria.
Dopo svariate proteste, Castiglioni dovette arrendersi: le statue furono smontate e la facciata fu leggermente modificata. Oggi l’edificio ospita l’Unione Commercianti di Milano ed è possibile visitarlo in occasione di eventi o conferenze, per apprezzare il magnifico scalone centrale decorato in marmo e ferro battuto.
Ma che fine hanno fatto le statue a cui il palazzo deve il suo irriverente soprannome?

Villa Romeo Faccanoni, una nuova casa
Fortunatamente qualche anno dopo Sommaruga stava lavorando al progetto di un’altra residenza privata, in Via Buonarroti. Questa volta si trattava di un’elegante e isolata villa con giardino per l’industriale Romeo Faccanoni (con questa famiglia l’architetto aveva già lavorato in precedenza, realizzando alcune bellissime ville ancora visibili a Sarnico, sul lago d’Iseo).
Nel 1914, a lavori quasi ultimati e in accordo con la committenza, decise di collocare sul prospetto laterale della villa proprio quelle statue che avevano fatto tanto discutere, da poco sottratte al suo capolavoro di Corso Venezia.
Forse la posizione più defilata e i grandi alberi del giardino hanno protetto le nudità delle due donne, accontentando i benpensanti e permettendo alle statue di sopravvivere fino ai giorni nostri. Dopo pochi anni, nel 1919, la villa fu acquistata dall’imprenditore automobilistico Romeo (proprio quello dell’Alfa) e nel 1940 divenne, grazie ai lavori di ampliamento realizzati dall’architetto Gio Ponti, quella che ancora oggi è la Clinica privata Columbus, un gioiello Liberty perfettamente conservato.


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