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La Palazzina Liberty, dai banchi del mercato alla musica classica

Rosa Giulia Luppino Pubblicato il 21 Ottobre 2021

Da fuori è molto difficile vederla, circondata com’è dai numerosi alberi presenti nel Parco Vittorio Formentano, ed è forse per questo che per molti anni la Palazzina Liberty è stata quasi del tutto dimenticata. Oggi è considerata uno dei gioielli dell’art nouveau milanese, e ospita eventi pubblici e privati, oltre alla rassegna “Palazzina Liberty in Musica”.

Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame
Parco Vittorio Formentano – Largo Marinai d’Italia 1 | Milano

Aperta per eventi pubblici o privati o in occasione di visite guidate

Le umili origini tra i banchi del Verziere

Parco Vittorio Formentano (o Marinai d’Italia) è una tranquilla area verde che si trova tra Viale Umbria e Corso XXII Marzo, un quadrilatero un tempo occupato da un fortino austriaco che fu teatro di scontri durante le Cinque Giornate di Milano.

Nel 1911 si decise di spostare qui il mercato ortofrutticolo, il Verziere (verzee in dialetto milanese), che storicamente aveva sede alle spalle del Domo, in quella che ancora oggi si chiama appunto Via Verziere. Nel 1965 il mercato fu spostato nell’attuale sede di Via Lombroso, lasciandosi dietro l’unico edificio di pregio, la Palazzina Liberty.

Progettato nel 1908 dall’architetto Alberto Migliorini, il padiglione ad un piano è caratterizzato da ampie finestre e da un’elegante decorazione in facciata a tema floreale, con inserti in ceramica dipinta tipici dello stile liberty che caratterizzò molte delle architetture milanesi di quegli anni. La grande e luminosa sala interna è suddivisa da pilastri a sezione quadrangolare, decorati con gli stessi temi floreali presenti all’esterno.

La palazzina serviva da caffè-ristorante per i mercanti, che vi si riunivano per le varie contrattazioni. Alla chiusura del mercato l’edificio venne dismesso ed abbandonato, ma con grande lungimiranza si decise di non abbatterlo e di mantenerlo all’interno del nascente parco, progettato dall’architetto Luigi Caccia Dominioni e inaugurato nel 1969.

L’abbandono e la ribalta

Nonostante la creazione del parco pubblico, la Palazzina Liberty (di proprietà del Comune di Milano) venne chiusa e dimenticata fino al 1974, quando venne occupata dal collettivo La Comune di Dario Fo e Franca Rame, che la trasformarono in scuola di recitazione e teatro per i loro spettacoli.

Nella Milano degli anni Settanta, la palazzina divenne presto uno dei luoghi centrali della produzione artistica, culturale e politica di quegli anni. Alle numerose richieste di sfratto da parte del Comune si opposero non solo i numerosi sostenitori della coppia, ma anche il quartiere, che finalmente vedeva cultura e vita in un’area prima abbandonata, tanto che in un solo giorno furono raccolte dodicimila firme a sostegno del progetto.

La Palazzina Liberty oggi

Nel 1980 la Palazzina assunse la sua attuale connotazione di auditorium musicale, diventando sede della Civica Banda di Milano. Negli anni Novanta l’edifico subì un importante intervento di restauro, concluso nel 1992, che consentì in maniera definitiva di destinare la struttura ad iniziative di carattere ricreativo e culturale.

Dal 2016 è sede del progetto “Palazzina Liberty in Musica”, un programma annuale di concerti ed eventi musicali, coordinato dall’Area Spettacolo del Comune in collaborazione con operatori artistici ed enti istituzionali attivi sul territorio. Il 13 ottobre 2017, ad un anno esatto dalla morte del premio Nobel, la Palazzina è stata intitolata a Dario Fo e Franca Rame, come prova di quanto la presenza dei due attori in questo luogo sia stata significativa.