Il mondo offre grandi sfide se ci poniamo le domande giuste, “in che modo la crescita economica potrebbe dare benefici a più persone, come sarà la democrazia nel 2030, come potremmo ripensare la sanità, cosa dovrebbero imparare a scuola i bambini” sono solo alcune. Per ogni sfida esiste un’idea nuova e Nesta è la fondazione che la sostiene, l’aiuta a crescere, le dà voce e le copre le spalle. Dopo questa intro leggera come una bagna cauda a colazione, fatemi fare da Cicerone. Oggi vi presento Nesta Italia.
Nesta Italia
Via Maria Vittoria, 38 | Torino
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Marco Zappalorto
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Obiettivo plasmare-il-nostro-futuro: cos’è e cosa fa Nesta?
Sempre per rimanere leggeri, Nesta è una fondazione filantropica mondiale focalizzata sull’innovazione a scopo sociale, dall’educazione, all’economia e le tecnologie emergenti. Una nursery per idee innovative destinate a rompere gli schemi e dare un nuovo punto di vista. Originariamente made in UK, dal 1998 collabora con grandi fondazioni e imprese nonché con più di 30 governi. Nel 2017, grazie all’uomo nella foto qui sotto, è nata dalla sua costola Nesta Italia, proprio a Torino.
Lui è Marco Zappalorto, CE di Nesta Italia, segno Scorpione. Gli ho chiesto perché una big come Nesta sia capitata a Torino. “Negli anni Nesta ha puntato molto sull’internazionalizzione perché significa scoprire e contaminarsi. In quest’ottica, sentivamo la Brexit come un passo indietro; è per testimoniare la nostra apertura verso l’Europa che è nata Nesta Italia. L’Italia perchè c’è una forte spinta da parte degli italiani nei progetti di innovazione sociale. Torino, sia per la partnership con la Compagnia San Paolo sia perché è la città dei santi sociali. Ha perso la leadership nel settore industriale ma è sempre stata una città attenta alla sfera sociale, vedi la nascita di Torino Social Impact, e di ricerca. Questo, insieme alle sue dimensioni e problematiche (affini a moltissime città europee), ha fatto sì che fosse la città ideale.”

Marco è un esperto sul tema Nesta in quanto ne fa parte ormai da 10 anni.
“Non mi sono mai annoiato. Mi sembra di aver fatto 10 lavori diversi, rinascendo ogni volta come una fenice. Ho imparato di resistenza agli antibiotici, della semplicità nel rubare biciclette con un ladro ad Amsterdam, di ebola, istruzione, energia e mille altre cose. Per me che a 20 anni sono andato via dall’Italia senza averci mai lavorato nè studiato, lanciare Nesta Italia è stato l’apice della mia carriera. Quel giorno è stato uno dei miei momenti preferiti. Ho voluto riportare un modello che funziona in UK nel nostro Paese che ne ha molto bisogno.”
Bold ideas e progetti made in Nesta Italia: cambiare a partire dai data
L’innovazione sociale è un campo enorme (di cui avevo già parlato tempo fa proprio qui), ma quasi tutte le idee che ne fanno parte hanno origine da una mancanza, che sia un fallimento del settore pubblico o un senso di disuguaglianza. Un esempio è DECODE, un progetto di 3 anni in risposta al tema scottante dei data e la perdita del loro controllo da parte degli utenti un volta online. Fondato dalla Commissione Europea all’interno del programma Horizon 2020 insieme a 14 parters (tra cui Nesta), DECODE ha permesso di testare (e trovare) delle soluzioni in tema economico, politico e IOT a Barcellona e Amsterdam.

Le ricerche più importanti Nesta Italia
1. Come ottenere il massimo dalle tecnologie a scuola? Lezioni dai sistemi educativi nel mondo
RISULTATI: Da 9 casi di studio è stato dimostrato che l’impiego della tecnologia permette di migliorare l’apprendimento e l’accesso all’istruzione di qualità – [report completo qui]
2. Le competenze digitali in Italia
RISULTATI: In Italia esistono 344.907 posti di lavoro nel digitale non occupati, il 7% è localizzato in Piemonte (4% a Torino). Politecnico e Università di Torino offrono nel complesso degli insegnamenti l’8% di competenze digitali (92% altre competenze) – [report completo qui]
Sempre Marco ci racconta:
“Ritengo un segnale molto positivo il fatto che parlare di problematiche sociali sia così popolare, significa che ci sono persone che hanno a cuore questo tema. Anche se parlare di fallimenti è triste, si parla anche di come cambiare, ci si interroga su ciò che può essere fatto meglio.”
Tecnologie human centered per Torino
Con Marco abbiamo anche parlato di smart city e sperimentazione. “É importante parlare di smart citizens. L’unico modo di rendere una città smart è coinvolgere tutti gli attori responsabili della costruzione della città tenendo il cittadino al centro. Le città devono creare servizi e luoghi di incontro migliorati, sviluppati con un approccio human centered, con al centro la persona e i suoi bisogni. Siamo inoltre in un momento storico unico, abbiamo l’opportunità di sfruttare i famosi dati per qualcosa di buono. L’idea che dovremmo tenere a mente quando parliamo di servizi basati sui dati è che si tratta di qualcosa ex ante, per fare delle previsioni e sviluppare in anticipo un servizio che aiuti noi cittadini.”
“Un esempio è la macchinetta per bippare in autobus, che funziona a Torino, ma non è un modello universale. Per questo non credo possa esistere un unico modello di smart city e che sia importante fare scelte ponderate sia sulle tecnologie da testare che da implementare in città.” Continua: “Il lavoro fatto su Torino in termini di innovazione è stato unico. Sono felice che Paola Pisano sia oggi a capo del Ministero dell’Innovazione dopo aver dimostrato le sue competenze nella nostra città. Si tratta di una mossa importante, che riconosce l’esigenza di un diverso approccio alla tecnologia nel nostro Paese. Noi di Nesta Italia ci auguriamo che sia un progresso in termini di digitalizzazione dei servizi, come sta già avvenendo, ma anche per lo sviluppo dell’innovazione sociale e la risoluzione del gravissimo problema del gap digitale. “
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