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Pane Urbano – il pane cittadino a pieno ritmo della natura

Valentina Brancaleon Pubblicato il 27 Ottobre 2021

Fare il pane è come allenarsi a stare in natura“, è una delle frasi che più mi è rimasta impressa dalla chiacchierata fatta con Francesca. Credo sia anche una delle frasi che meglio descrive il suo progetto: Pane Urbano.

#PaneUrbano – Forno Agricolo di Francesca Riolfi

Laboratorio: Cantavenna, Gabiano (AL)
Consegne: ogni mercoledì e sabato in tutta Torino

Ordini: +39 339 873 8262 | smaniz@hotmail.com

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Pane Urbano è un laboratorio di panificazione artigianale ma credo rappresenti in realtà molto più di questo: la conferma che un’alternativa etica e sostenibile sia possibile, anche in questo settore. Partendo proprio da quella natura che troppo spesso viene dimenticata o non considerata a pieno se non parzialmente per fini puramente commerciali o di marketing.

“Abbandonarsi ai ritmi della terra, alle sue condizioni e stagioni, senza scorciatoie.” Questo è fare il pane per Francesca.

Ma partiamo dall’inizio. Che dite? Mettetevi comodi.

Premessa: in questo articolo non sveleremo nessun segreto infallibile sulla “panificazione straordinaria”, sui 5 trucchi per fare il miglior pane che abbiate mai mangiato e simili. Parleremo piuttosto di consapevolezza, di scelte coraggiose e anche di come mantenere la propria mentalità aperta anche a ciò che sembra così scontato come “fare il pane”, sia un bellissimo regalo da fare a se stessi (e agli altri).

Francesca è originaria di Verona, si trasferisce a Torino qualche anno fa dove decide di fare una scelta intraprendente: quella di lasciare il suo lavoro da impiegata per “ricominciare dal pane”. E anche se la storia che vorreste sentire ora è che questo era il suo sogno fin da bambina, vi mentirei, perché l’amore e la passione per la panificazione (e per tutto ciò che comprende), sono arrivate più tardi e un po’ per caso.
Francesca seguì un paio di corsi in passato, ma fu proprio l’incontro con alcune persone a illuminarle la strada verso la vera essenza del far pane. É anche grazie a questi preziosi insegnamenti che lei oggi porta avanti la sua idea di Pane:

Nobile, coraggiosa, etica.

Per fare un buon pane non esistono trucchi ma la consapevolezza profonda ed etica degli ingredienti.

Quando ha avviato la sua microimpresa domestica, prima a Torino (ecco perché il concetto di pane “urbano”) e poi nel suo laboratorio fra le colline di Gabiano, in provincia di Alessandria, Francesca conosceva già abbastanza bene il mondo del lievito madre, delle buone farine provenienti dai piccoli produttori locali, delle lievitazioni naturali, ed era già perfettamente consapevole che quella sarebbe stata la sua strada. Un’altra cosa chiara è che non avrebbe mai potuto (e voluto) fare un passo indietro rispetto a quella scelta. La scelta di un'”artigianalità senza ritorno” – la descrive lei – dove la strada è senz’altro in salita, tortuosa, il percorso non facile, dove non esistono “trucchetti” e le scelte sono fatte di coraggio. Ma il risultato e la consapevolezza di fare bene e di fare del bene creando un prodotto come questo è motivo di orgoglio.

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Il pane, una storia che merita di essere raccontata

Perché il racconto del pane parte proprio da lontano. Da chi ha scelto di seminare i campi con quel seme scelto in modo etico, da chi quei campi li ha lavorati e raccolti; da chi ha macinato quel grano scegliendo la molitura più adatta (e non quello più facile), e chi, infine, quel grano lo ha saputo accogliere e trasformare insieme ad acqua e un pizzico di sale, in un prodotto buono, che rispetti i tempi della natura. Senza trucco né inganno.
Convenite con me che questo non è “soltanto pane”? Si tratta di scelte consapevoli, di un investimento nelle buone pratiche agricole e non solo.

Un regalo che chi compra il pane di Francesca può fare a sé, acquistando da una filiera fatta di piccoli produttori virtuosi. Decidendo così di mettere in tavola un prodotto non soltanto buono ma fatto per bene, senza alcun trucco, un prodotto della natura.

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Nel laboratorio di Paneurbano

Dal pane casalingo che sfornava nel suo appartamento a Torino, Francesca è passata aprire il suo laboratorio fra le colline Alessandrine, lì dove quella natura si sente tutta e fare il pane diventa un gesto così naturale e di vera unione tra gli elementi. L’aria, l’acqua, la temperatura, tutto incide in un modo o nell’altro nel risultato finale e proprio per questo un impasto lo si deve ascoltare, capire, dargli il giusto tempo e lasciargli fare il suo corso.

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Anche per riuscire a comunicare al meglio l’essenza del suo progetto, Francesca ha sempre prediletto la consegna del pane a mano. Porgere il suo pane a chi lo acquista, magari scambiando due parole, creando una sinergia che non potrebbe avvenire in nessun altro modo e soprattutto creando intorno a sé una vera e propria comunità di persone virtuose.

Io ci vedo una bellezza profonda in tutto questo. Voi?

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Dove trovare il Pane Urbano?

Nei mercati cittadini, in una piccola bottega, in alcuni locali “amici” in città in consegna il mercoledì e il sabato mattina (per citarne alcuni: Convitto Cafè, La Colazione di Sara, Paltò, ecc… ), oppure potete comprarlo tramite gruppo d’acquisto: si tratta di un gruppo di cittadini che decidono di condividere gli acquisti con l’idea di poter impattare il meno possibile (trasporto ma non solo), acquistando direttamente dal produttore e creando allo stesso tempo una rete con cui ci si relazioni e che possa sostenerlo.

Insomma, Pane Urbano è in vendita in ogni luogo che abbia accolto a pieno la sua natura e che abbia voglia di raccontarlo ai propri clienti.

Farine nobili per un Pane dedicato a tutti

La produzione di pane di Francesca comprende pane di grano tenero semi integrale, segale integrale e farro monococco coltivati in Piemonte, un pane integrale con semi misti e fiocchi d’avena e due tipologie di pani dolci (sempre a base semi integrale), uno con noci e uvetta e l’altro con nocciole del Piemonte e cioccolato fondente a scaglie.

Ps. I nostri preferiti sono il pane di segale e quello noci e uvetta. Quest’ultimo ha fatto letteralmente impazzire tutti!

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Pane Urbano semi integrale con noci e uvetta

Il suo focus è ovviamente il pane ma Francesca nel suo laboratorio sforna anche crackers al farro e dei grissini eccezionali!
Ps. per gli amici più stretti prepara anche del Pan Focaccia e dei biscotti niente male! Ma non ditelo in giro che poi tocca chiederle di aumentare la produzione a dismisura 😉

Il futuro di Pane Urbano è nel seme

Nel futuro del progetto c’è un pane che sarà ancora più carico di natura e prossimità. Perché nascerà proprio dalla coltivazione a partire dal seme che proverrà dai campi che Francesca ha deciso di coltivare in prima persona, insieme ad altri agricoltori, acquistando un seme certificato dai (pochi) produttori autorizzati in Italia. Sarà un’esperienza incredibile (anche piuttosto faticosa e complessa) ma che Francesca non vede l’ora di iniziare e di condividere con noi, proprio per valorizzare a pieno questa pratica: dalla semina alla cura del campo, alla raccolta, alla lavorazione, fino al prodotto finito. É importante che sempre più persone raggiungano la consapevolezza di che cosa significhi “fare il pane” e soprattutto acquistarlo a un prezzo onesto, ragionevole, etico, sostenibile.

L’avreste mai detto che dietro alla produzione di PaneUrbano c’era tutto questo? La prossima volta che acquisterete del pane fatevi e fate del bene, scegliete con consapevolezza. Sappiate dargli il giusto valore ma soprattutto, datevi l’opportunità di comprendere tutto questo, raccontatelo ai vostri familiari, vicini, amici. Condividete quanto di bello c’è da conoscere, imparare e comprendere.


All images © 2021 Fabio Rovere

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