Abbiamo conosciuto Poderi Cellario in un inverno a Dogliani, complice un certa signora austriaca a cui tanto vogliamo bene e un ritiro creativo in cui avremmo voluto risolvere tutti i problemi di Strade dalla A alla Z. È finita che abbiamo passato tre giorni a parlare, lavorare, discutere, pianificare, ma anche e soprattutto a girare per questo territorio e quindi andare alla scoperta delle realtà più ribelli che trovavamo. Innamorati di Poderi Cellario, li abbiamo quindi invitati agli appuntamenti di WOUSE dell’anno scorso a Dogliani e da lì non ci siamo lasciati più! Questo è il racconto della loro realtà e della loro filosofia, speriamo vi piaccia!



PS. la signora austriaca per chi non la conoscesse (male!) è la mitica Yvonne, creatrice delle Serafina Houses, che se cercate un luogo per allontanarvi dalla quotidianità sono perfette! Piccola preview qui sotto 😉



Una cantina familiare che sa di libertà
Tra le colline ventilate di Carrù, nel sud delle Langhe, Poderi Cellario è una cantina familiare che ha fatto della libertà il suo principio guida. A gestirla oggi sono Fausto e Cinzia Cellario, terza generazione di vignaioli, che portano avanti una tradizione fatta di gesti antichi e visione contemporanea. I loro vini raccontano di un Piemonte gioioso, profondamente rurale, ma anche visionario.



Un vino che nasce dalla terra (e dalla luna)
La filosofia produttiva di Poderi Cellario è un mix di rigore agricolo e libertà creativa. I vigneti sono coltivati secondo i principi dell’agricoltura biodinamica: preparati naturali, cicli lunari, nessun pesticida chimico. In cantina, lieviti indigeni e fermentazioni spontanee fanno il grosso del lavoro, mentre chiarifiche, filtrazioni e solfiti vengono ridotti al minimo. Il risultato sono vini vivi, imperfetti e sorprendenti, capaci di parlare la lingua della terra da cui provengono.









Poderi Cellario lavora esclusivamente con varietà autoctone piemontesi. Tra i rossi spiccano Dolcetto (il vino per cui li abbiamo conosciuti e per cui sono affermati), Barbera, Nebbiolo e Freisa; tra i bianchi, Favorita, Nascetta e Arneis. Producono però anche vini più originali e creativi, creando vini rifermentati e metodo ancestrale, ma anche i più classici vini vinificati con metodo classico.
Queste alcune delle linee distintive di Poderi Cellario
- Linea È: vini in bottiglie da un litro, con tappo a corona, pensati per un consumo conviviale. Include “È Bianco” (Arneis e Moscato), “È Rosso” (100% Barbera), “È Orange” (Nascetta e Moscato) e “È Grino” (100% Grignolino).
- Il Vino Che Non C’è: una cuvée sperimentale che include l’80% di Nascetta e il 20% di Cortese e Favorita provenienti da vigne antiche recuperate. Viene poi vinificato in anfora e non viene filtrato o lavorato in altro modo, simbolo della filosofia libera e provocatoria della cantina.
- Frizzanti naturali: vini come “Il Barrusco” (blend di Neretta, Barbera e Dolcetto) e “La Grinozza” (100% Grignolino), rifermentati in bottiglia senza solfiti aggiunti, non filtrati né sboccati, che offrono un’esperienza tutta loro.
Fausto e Cinzia: visione, radici e anarchia gentile
A rendere speciale questa realtà, però, sono soprattutto le persone. Fausto Cellario, con il suo spirito anarchico e l’energia contagiosa, è il cuore pulsante dell’azienda. Con Cinzia, ha creato una gamma di vini accessibili, divertenti e profondamente identitari. La linea “È”, in bottiglie da un litro con tappo a corona, è diventata simbolo di convivialità e semplicità. Ma non mancano le provocazioni: come “Il Vino che non c’è”, cuvée anarchica con uve vinificata in anfora.






Langhe autentiche, tra sabbie, marne e vento
Il territorio gioca un ruolo fondamentale. I vigneti si estendono su oltre 30 ettari tra Carrù, Dogliani, Farigliano e Monforte, a circa 400 metri di altitudine. I terreni – un mix di marne, argille, sabbie e terre rosse – danno complessità e freschezza alle uve. L’influsso del Tanaro e le forti escursioni termiche contribuiscono a preservare gli aromi. Qui nascono Dolcetti rustici, Barbere intense, Grignolini in versione frizzante e Favorita vinificata come un orange wine.
Bere quello che ti regala la natura, con gioia e leggerezza
Poderi Cellario è più di una cantina: è un laboratorio di idee, una casa aperta, un presidio di biodiversità e sperimentazione. E soprattutto, è un invito a bere vino con leggerezza, senza formalismi. Perché il vino, secondo Fausto e Cinzia, è prima di tutto un gesto d’amore quotidiano. Meglio se condiviso, magari in cortile, con un bicchiere colmo e un piatto davanti.



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