Se siete piemontesi un po’ di menta scorre sicuramente nelle vostre vene. Soprattutto quando proverete a pronunciare la parola, non riuscirete a dirla senza accento. La menta era la base delle merende estive quando ero in campagna, quando la nonna preparava acqua e menta. E aveva quel colore verde diabolicamente vibrante che tanto mi faceva battere il cuore da bambina. La menta era il sapore delle caramelle che rubavo sempre alla nonna, perchè mamma figurati se avrebbe mai comprato le caramelle. La menta insomma è qualcosa che mi riporta bambina e così non potevamo non accettare l’invito di Piovà Massaia a partecipare alla loro Fiera Profumata-Menta.
Profumata Menta
Comune di Piovà Massaia (AT)
La prima domenica di giugno



Perché una fiera della menta a Piovà Massaia?
Fino alla metà del 1800 in Piemonte non si coltivava menta. Venne infatti introdotta dall’Inghilterra e si diffuse anche nell’Alto Astigiano e in particolare a Piovà, soprattutto in frazione Gallareto, dove vi erano terreni particolarmente adatti. Coltivare quest’erba medicinale era facile, ma richiedeva terre fertili e ricche di materia organica. Il lavoro veniva spesso delegato alle donne, che la piantavano in primavera. In estate, quando fioriva, veniva raccolta in fascine e portata all’ingresso del paese, dove ora si trova la Bocciofila. Qui sorgeva un grande alambicco, proprietà della famiglia Robba e De Vecchi, attraverso il quale veniva distillata, per essere venduta al paese di Pancalieri, capitale italiana della menta. All’epoca per i produttori rappresentava un importante introito economico, dato che l’essenza poteva essere esportata per i suoi numerosi utilizzi in confetteria, liquoreria, profumeria e anche in medicina.
Data la ricchezza del profumo, persino l’acqua di scarto della distillazione non veniva sprecata, ma riutilizzata per il lavaggio dei pavimenti, e quelli che al tempo erano dei bambini che giocavano attorno all’alambicco, ancora si ricordano vividamente l’intenso profumo che ne scaturiva.
In seguito la coltivazione venne abbandonata, ma la menta non ha smesso di crescere spontanea in questo paese. Dal 2012 si è scelto quindi di riscoprire e festeggiare questa antica tradizione, favorendo nuovamente la coltivazione e l’utilizzo di questa preziosissima erba medicinale. È nata così Profumata-Menta, una fiera unica nel suo genere, che si ripete ogni anno la prima domenica di giugno.
Profumata-menta: la fiera dove tutto profuma di menta
E così quest’anno la Fiera della menta di Piovà Massaia è arrivata alla decima edizione (ne ha purtroppo dovuta saltare due per via del covid). E noi non ce la siamo fattə mancare! Le stradine del paese si sono riempite di bancarelle che vendevano non solo prodotti a base di menta, ma anche tanti prodotti locali e alcuni in arrivo da più lontano (si dice ci fosse un banchetto di prodotti addirittura dalla Sardegna).





Il centro del paese si riempie di curiosi ed è possibile ammirare il museo ospitato all’interno del Municipio dove è possibile scoprire molto di più sulla sua storia recente e partigiana. Salendo poi alla Parrocchia dei Santi Pietro e Giorgio è possibile visitare il meraviglioso giardino di Ileana, trasformato da alcuni anni in luogo aperto al pubblico dall’Associazione Frà Guglielmo Massaia e adiacente al Palazzo di Piovà, sede trasformata in museo che ricorda la vita del cardinal Lorenzo Massaia (1809 – 1889), che svolse in Africa attività di missionario e medico.



Da non perdere anche il pranzo o la cena curata dalla Proloco di Piovà Massaia al Palamenta dove il menu è tutto dedicato alla menta naturalmente, così come nei ristoranti del paese che offrono in questo weekend un menu speciale per la manifestazione. Noi abbiamo pranzato alla Bocciofila Piovatese con delle lasagne che forse avevano un sentore fin troppo di menta, ma l’esperienza di pranzo della domenica in bocciofila è stato davvero impagabile!









Piovà Massaia e la sua storia
Piovà Massaia è un piccolissimo comune in provincia di Asti, che prese la seconda parte del nome nel 1940 per celebrare il cardinale Guglielmo Massaia nato qui nel 1809. Si affaccia sulle colline del Monferrato e si presenta come un borgo castellano con due nuclei contrapposti. Da una parte Cornegliano che ospitava il Castello nel luogo in cui oggi sorgono la Chiesa Parrocchiale barocca e il palazzo dall’Associazione Frà Guglielmo Massaia, un tempo sede del cinema parrocchiale e oggi trasformato in museo. Dall’altra il Bricco, antica sede del ricetto, che si trovava su un’altura posta di fronte al Castello.



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