Il 19 giugno partecipa a
WOUSE | In Bolla

ROBO.TO | Il primo Robo-Drink Bar della città

Gianluca Pubblicato il 17 Luglio 2018
robo-to-il-primo-robo-drink-bar-della-citta

Se siete di quelli che ci sono rimasti sotto dopo aver visto Io robot e guardano con sospetto qualsiasi apparecchiatura digitale o ancora peggio ROBOTICA pensando che da un momento all’altro ci ritroveremo invasi da organismi cibernetici che ci relegheranno a pulire la lettiera del loro gatto robotico, beh, fate che fermarvi qui, non leggete oltre;

Per chi invece fosse un tipo “Digitale” tipo che se vede un orologio ancora con le lancette gli viene il prurito e sfoghi cutanei oppure se siete semplicemente curiosi di vedere come si evolve il mondo della robotica e di quali potrebbero essere i suoi impieghi nella vita di tutti i giorni potete continuare a leggere, noi siamo andati a fare un giro ai Murazzi dove è nato il primo Robo-Drink Bar della città.

Gianluca & Virginia

RoboTO
Murazzi del Po

Dal 20 giugno (con la possibilità di prorogarne l’apertura fino al 30 settembre) dal martedì alla domenica dalle ore 16 alle 23

robo-to-il-primo-robo-drink-bar-della-citta
robo-to-il-primo-robo-drink-bar-della-citta

Makr Shakr, startup dello studio di architettura torinese Carlo Ratti Associati, ha aperto RoboTO in collaborazione con la Città di Torino. Il club estivo fa da apripista per Torino City Lab, progetto con l’intento di fare di Torino un laboratorio di sperimentazione per l’innovazione. Il club RoboTO ospita progetti stuzzicanti a partire dal barman-robot Makr Shakr 3.0, le creature Scribit, Lift-bit, Pop.Up Next e i Sunset Meeting, una serie di incontri da 20 minuti per scoprire le realtà piemontesi che più si stanno spingendo nel mondo dell’innovazione. Tutti avremo visto il video del robot che shakera cocktail a bordo delle crociere Royal Caribbean, lui, proprio lui è il barman che troverete qui. Con 158 bottiglie, 1 googol di combinazioni e una media di 80 drink all’ora, Makr Shakr 3.0 è formato da due bracci robotici (uno fa tutto, l’altro dà assistenza, tant’è che senza offesa è tecnicamente definito “slave”) che preparano tutto ciò che gli è stato insegnato dagli esperti di mixology, vino, birra, analcolici e gli intrugli inventati e commissionati via app. Sanno anche ballare!

robo-to-il-primo-robo-drink-bar-della-citta
robo-to-il-primo-robo-drink-bar-della-citta
robo-to-il-primo-robo-drink-bar-della-citta

Ok l’innovazione, ma l’alcolizzazione? 

Titoli dalla spiccata forma di Clickbait a parte aldilà del fantascientifico lavoro di robotizzazione parliamo un pò di quello che a noi beoni ci piace di più, appunto sti Drink!

Robo.to ha un impatto traumatico per quelli come me che amano entrare in un locale, sedersi al bancone, chiacchierare con il Barman, lasciarsi consigliare e provare drink nuovi, lo ammetto; ma superato lo scetticismo iniziale devo ammettere che è necessario distinguere le due categorie di locale, da una parte quello più umano e dall’altro quello robotico dove uno non può proprio per sua natura sostituire l’altro. E allora una volta superata questa impasse iniziale ho cominciato a godermi anche io, tipo estremamente analogico, lo spettacolo di Mario e Luigi, così sono stati chiamati i due bracci, (BRACCI? esiste il termine bracci?) robotici. Ti sembra di essere in una scena di Blade runner, con la pecca che Ryan Gosling stai certo che non lo vedrai, con un ipad per selezionare il tuo drink tra una lista degli internazionali più noti e presto vi sarà anche la possibilità tramite app di crearsi il proprio drink, utilizzando lo smartphone, pagare dall’app e potersi gustare un cocktail più o meno gradevole secondo le proprie competenze e gusti; questo porterà irrimediabilmente ad un notevole aumento degli affogati nel pò a causa di dubbi intrugli che i meno competenti in materia finiranno per bersi.

Non solo cocktail per alcool addicted ma anche birra, cocktail analcolici e taglieri misti per godersi al meglio un aperitivo in total relax sulle rive del po.

Che dire? un locale da provare, se non per il drink in sé direi più che per l’esperienza, per buttare un occhio agli impieghi della robotica nelle faccende di tutti i giorni, farsi un idea del mondo che sarà in modo da, se non di nostro gradimento, rinchiudersi a vita eremitica in punta a qualche montagna.

Makr Shakr è stata lanciata nel 2014, ma parlando con il CEO Emanuele Rossetti la storia dietro si è fatta più interessante. “Il mio socio è un visionario, un sognatore pazzo. Quando mi ha proposto dal nulla di creare un robot per fare cocktail gli ho riso in faccia, ma ci ha visto più lontano di me.” Il progetto è partito in quarta con tanto di presentazione al Moscone Center di San Francisco per il Google I/O After Hours Party. “Adesso c’è Scribit, il robot che disegna su tela le immagini digitali. E’ successa la stessa cosa, lui stava mangiando un piatto di spaghetti e mi fa “Ci pensi se mentre stai mangiando un robot prende e fa un quadro del tuo piatto?”. Questa volta gli ho dato retta e vedremo come andrà”. Aggiunge: “Per ora Makr Shakr non ha delle sfide da proporsi ma il giorno che capita l’occasione bisogna prendere il rischio, sempre. Solo così possiamo fare qualcosa con le nostre idee.” e Makr Shakr ne è un meraviglioso esempio.


All images © 2018 Ruben Guastella