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Santuario di Vicoforte – Magnificat

Yan e Andra Pubblicato il 22 Dicembre 2022

A volte non serve spostarsi di molto, per scoprire di avere sotto gli occhi qualcosa da perdere il fiato. Infatti ci siamo spostati di esattamente 10 minuti da Mondovì per arrivare al Santuario di Vicoforte. Il primo aspetto che perfino alcuni Monregalesi non conoscono, è che la cupola del Santuario è la più grande al mondo tra quelle di forma ellittica ed è la quinta, per dimensioni, dopo San Pietro in Vaticano, il Pantheon di Roma, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze e la cupola del Gol Gumbaz in India.

Santuario di Vicoforte
Piazza Carlo Emanuele I | Vicoforte CN

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Il pilone votivo e il cacciatore

L’origine di questo luogo magico nasce da un piccolo oggetto sacro al centro della navata, incastonato nell’altare della chiesa: il pilone votivo.
La leggenda racconta che alla fine del Quattrocento un fornaciaio fece voto alla Vergine Maria e come gesto di gratitudine nei confronti di quest’ultima, costruì e dipinse un pilone votivo. Dopo un secolo, il pilone ormai sommerso dalla vegetazione, venne colpito per errore da un cacciatore, in particolare colpì la raffigurazione di Maria dritta al ventre.

L’episodio generò grandissimo scalpore con migliaia di pellegrini in visita, e soprattutto non sfuggì a Carlo Emanuele I di Savoia che decise di far diventare Vicoforte la capitale religiosa dello Stato, tale da ospitare il Pantheon di casa Savoia, con le spoglie mortali dei membri della famiglia. Il progetto andò in mano all’orvietano Ascanio Vitozzi, la prima pietra venne posata il 7 luglio 1596.

Santuario di vicoforte
Il pilone al centro della navata

Il Santuario di Vicoforte: tre secoli di realizzazione

I lavori partono male fin dall’inizio, con cedimenti strutturali alle fondamenta, inoltre nel 1615 Ascanio Vitozzi muore e il cantiere si ferma ai primi 14m di struttura in pietra arenaria chiara con un tetto provvisorio in paglia e legno.
Dopo 80 anni di carestie, pestilenze, mancanza di denaro finalmente i lavori ripartono nel 1701.

Francesco Gallo, un architetto Monregalese, prende in mano il cantiere rendendo il progetto della cupola quasi utopico: sarebbe diventata la cupola ellittica più grande del mondo (37x25m).

Nel 1728 le mura perimetrali in mattoni rossi erano completate, per innestare la cupola è stato inventato un enorme ponteggio che partiva dalla base e riprendeva la forma della cupola con 48 archi e centine, mattone dopo mattone la cupola prendeva forma.

La cupola viene terminata nel 1731, i ponteggi vengono però tolti il 22 Maggio del 1732.

La cupola: 6032 metri quadrati di pitture

Santuario di vicoforte

Il ciclo pittorico a tema unico più grande al mondo. Dal 1746 al 1752, i pittori Felice Biella e Mattia Bortoloni si occupano di realizzare questo capolavoro che, come dicevamo prima, fa davvero togliere il fiato. Si sale a 60m di altezza per entrare in sinestesia con la storia del Santuario.

L’esperienza Kalatà

Kalatà S.r.l Impresa Sociale
Piazza Maggiore 3 – 12084 Mondovì (CN)
info@kalata.it

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La nostra guida, Lucrezia ci ha accompagnati in tutto il racconto pittorico svelandoci aneddoti e pezzi di secoli di storia. Insieme a lei siamo riusciti a salire fino al cupolino finale (superare la paura delle vertigini), ammirare il Santuario da 60m di altezza ed osservare meticolosamente da vicino gli affreschi.

Con elmetto e imbrago, Kalatà offre un’avventura indimenticabile, perfetta da regalare questo Natale o in qualsiasi altro momento dell’anno. Sono disponibili infatti i biglietti a data aperta per vivere l’esperienza nel 2023, per l’occasione è stato preparato un biglietto davvero speciale: una rappresentazione del Santuario in cartotecnica, una piccola opera d’arte a portata di mano.
Vi segnaliamo anche la possibilità di usufruire del voucher esperienza Piemonte per vivere l’esperienza Magnificat ad un prezzo speciale che potete trovare qui.

Non siamo riusciti a racchiudere due ore di visita in un piccolo articolo, come abbiamo deciso di non mostrarvi il cupolino finale perché vi consigliamo vivamente di visitare questa gemma di storia e cultura della nostra regione, che non tutti sanno di avere sotto gli occhi.


All images @2022 Matteo Martini

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