La torta paesana: il leggendario dolce della Brianza
Moltissime leggende, moltissimi nomi e moltissime ricette… eppure si tratta di un unico dolce. Di una torta, per essere precisi, che nel tempo è diventata il vero e proprio simbolo della tradizione brianzola. Stiamo parlando della Torta paesana: il leggendario dolce della Brianza.
Ogni famiglia brianzola, quando arriva il mese di Ottobre, si adopera per preparare questa torta in occasione di feste di paese e/o sagre. Inutile dire che, essendo una ricetta molto antica, si tramanda di generazione in generazione e ognuno ha la propria ricetta, la propria variante che puntualmente è la più buona.
Ma andiamo un po’ indietro nel tempo e scopriamo insieme le origini del tradizionale dolce brianzolo.

La storia della torta paesana
La storia della torta paesana è antichissima. La leggenda narra che sia stata preparata per la prima volta da una moglie per addolcire il carattere del marito. La donna preparò una torta con quello che aveva in casa, pane raffermo bagnato nel latte e cacao. La torta piacque talmente tanto che ne preparò altre da condividere con l’intero paese. Da qui il nome torta paesana.
Ecco che allora la torta di mica (pane in brianzolo) e lacc (latte in brianzolo) ha queste due particolarità: nasce per recuperare del pane “posso” (raffermo) e per essere condivisa.
La tradizione lombarda vuole che questo dolce venga preparato nel mese di ottobre in occasione delle varie feste di paese e, ancora oggi nei paesi più piccoli, c’è qualcuno che la regala ai vicini.
La torta paesana del Panificio Crivelli
Io purtroppo non posso lasciarvi la mia ricetta di famiglia, è un segreto che mi porterò nella tomba. Tuttavia vi posso raccontare di una delle migliori torte paesane assaggiate in Brianza (a parte la mia ovviamente). Sto parlando della torta del Panificio Crivelli.
Panificio Crivelli
Via Vittorio Emanuele II, 32 | Monza
Lu – Sa | 6.30 – 19.45
Instagram | Facebook
La tradizione del Panificio Crivelli
Il Panificio Crivelli è un punto di riferimento per i monzesi sin dal 1969. È uno di quei posti che c’è da sempre e di cui non ti stanchi mai: la prima volta entri attirato dalla vetrina invitante che dà proprio su una delle strade principali del centro di Monza. La seconda volta ritorni perchè, una volta provati i loro prodotti, non si può fare marcia indietro.
Panificio Crivelli sa di storia, sa di tradizione, sa di genuino. La qualità delle materie prime utilizzate si sente e fa la differenza. Non solo nel pane e negli altri prodotti da forno ma anche nelle torte e nei loro biscotti.
La torta paesana del Panificio Crivelli
Ma veniamo al nocciolo della questione. La torta paesana del Panificio Crivelli è un’istituzione. Punto.
Con uno sguardo al sostenibile e al buono, la loro torta nasce dall’insieme di prodotti freschi e a Km0…ed ecco che in un attimo anche la tradizione viene vista sotto una lente più moderna, senza dimenticare però la ricetta classica.
Tra le altre cose, questa torta in particolare è talmente richiesta che, nonostante sia un dolce tipico del mese di ottobre, il Panificio Crivelli la prepara tutto l’anno. Quindi non temete: se a Maggio vi verrà improvvisamente voglia di torta paesana..sapete dove andare.

Abbiamo scoperto insieme alcuni dei segreti della torta paesana: il leggendario dolce della Brianza. Questa torta è unica nel suo genere, e unica nella propria molteplicità di ricette e di tradizioni. Racconta davvero la storia di ogni singola famiglia, brianzola e non. Quale sarà la vostra ricetta segreta?
Per concludere vi racconto questa cosa: oggi pomeriggio, mentre ero al Panificio Crivelli, è entrata una coppia che voleva acquistare una torta paesana. La ragazza dietro al bancone ha chiesto: è un regalo? Risposta: Non proprio, ce la regaliamo noi.
Perchè alla fine la torta di mica e lacc è stata un regalo da sempre: a partire dalla leggenda fino alla nostra storia.
Sveliamo la ricetta della torta paesana
Inutile dire che non esiste una ricetta uguale per tutti. I segreti di questo dolce vengono tramandati da generazione in generazione, da madre a figlio, da nonna a nipote… da sempre.
Esistono moltissime varianti della torta paesana, e queste cambiano sempre. Questo è il bello di questa torta: ogni paese, ogni famiglia, ogni nonna ha una variante per fare quella più buona. L’unica cosa che non cambia è l’ingrediente principe di questo dolce: il pane secco. Essendo un dolce della tradizione contadina, e quindi povera, la filosofia che sta alla base di questa preparazione è proprio quella del recupero. Della serie non si butta via niente.
Ma arriviamo al sodo. Vi svelo la ricetta della torta paesana: il leggendario dolce della Brianza.
Ingredienti
- 300 gr di pane raffermo
- 150 gr di amaretti o di biscotti secchi
- 2 uova
- 6 cucchiai di Cacao amaro
- 120 gr di zucchero
- 50 gr di uvetta
- 100 gr di pinoli
- 1 lt di latte
- 50 gr di burro
Preparazione
Prima cosa da fare: tagliare a pezzi il pane raffermo. Copritelo con il latte e lasciate riposare finché il pane non assorbe tutto il liquido. Nel frattempo mettete l’uvetta a mollo nell’acqua calda per farla rinvenire. Quando il latte è completamente assorbito potete cominciare a impastare il pane con i biscotti tritati poi aggiungete il cacao e il burro fuso.
Unite le uova e lo zucchero sempre continuando a lavorare l’impasto. Poi aggiungete tutti gli altri ingredienti tranne i pinoli (che serviranno per la decorazione). Non importa l’ordine…basta che li mettete tutti! Il segreto per capire se l’impasto è della consistenza giusta è questo: inserite un cucchiaio di legno nel centro dell’impasto…se rimane in piedi allora siamo pronti per infornare.
Accendete il forno a 180° e lasciate preriscaldare. Versate questo nettare degli dei in una tortiera infarinata o foderata con carta forno e fate cuocere tutto per 75 minuti circa. La crosticina dovrà essere bella lucida ma attenzione a non creare crepe in superficie.
La vostra personale torta paesana è pronta. Ahimè dovrete aspettare che si raffreddi completamente prima di poterne mangiare una fetta. Il consiglio è quello di prepararla il giorno prima e lasciare che i sapori leghino tra loro. Fidatevi, vale la pena aspettare! Se avanza (cosa molto improbabile) potete anche congelarla.
All images @ 2022 Alessia Perego