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Da Levanto a Porto Venere attraverso le Cinque Terre: il Sentiero Verde Azzurro

Andrea Borio Pubblicato il 9 Agosto 2023
Sentiero Cinque Terre

Io alle Cinque Terre non c’ero mai stato. E a dirla tutta, non era mai neanche stata una meta a cui avessi prestato una grande attenzione, nella scelta delle mie scorribande estive. Ma un giorno di alcune settimane fa è saltata fuori un’idea un po’ sgangherata mentre parlavo con Enrico, uno di quegli amici con cui mi ritrovo spesso a condividere viaggi ai limiti della sopravvivenza, trekking pieni di imprevisti e nottate passate a dormire scomodi in macchina. (Con buona pace della mia schiena e delle mie ginocchia, che prima o poi presenteranno il conto di queste bravate tardo-adolescenziali).

Quale idea? Partire in cammino lungo il Sentiero Verde Azzurro, che da Levanto scivola lungo la costa e le montagne della Riviera di Levante fino a Porto Venere, attraverso il Parco Nazionale delle Cinque Terre. E allora, abbiamo fatto gli zaini e ci siamo messi in viaggio. Così, de botto: senza senso.

Prepararsi al cammino

Percorrere i circa 35 km del Sentiero Verde Azzurro, tra saliscendi mozzafiato e almeno un milione di gradini (Montale docet), sotto il rovente sole dell’estate, non è cosa da prendere sottogamba. O almeno negli intenti; per l’esecuzione, invece, lasciare sempre spazio all’improvvisazione.

Partiamo da alcuni aspetti organizzativi: come arrivare. Il modo migliore (oltre che il più economico e sostenibile) per raggiungere le Cinque Terre è il treno. Una volta arrivati alla Stazione di La Spezia, all’incirca ogni mezz’ora, parte un treno (il costo del biglietto per una singola tratta è di 5 euro, 18.20 euro per il giornaliero) che arrivando fino a Levanto, fa tappa in tutti i paesi delle Cinque Terre. Se, invece, decidete di arrivare a La Spezia in macchina potete lasciarla nel parcheggio gratuito “Piazza d’Armi”. A 5 minuti a piedi dalla stazione dei treni.

Il trekking è percorribile in entrambi i versi della tratta “Levanto – Porto Venere”. A Porto Venere, però, si arriva soltanto in bus, partendo sempre dalla stazione ferroviaria di La Spezia. Il sentiero è diviso in diverse tappe di lunghezza variabile (dai 5 ai 13 km), che possono essere percorse anche singolarmente. Inoltre, per camminare sul sentiero è consigliato fare la Cinque Terre Trekking Card (al costo di 7.50 euro per una giornata, e di 14€ per due giornate). Questa è necessaria per il passaggio in alcuni punti del trekking (per sostenere le spese di manutenzione del sentiero). Inoltre, permette l’utilizzo gratuito dei bagni pubblici delle Cinque Terre, l’accesso ai punti Wi-Fi del parco e l’ingresso scontato in alcuni musei della zona.

Noi abbiamo deciso di partire da Levanto e di spezzare il trekking in due giornate.

Il sentiero Verde Azzurro (parte 1): da Levanto a Corniglia

La prima tappa va da Levanto a Monterosso al Mare ed è lunga circa 7 km e mezzo. Partendo dalla stazione di Levanto si scende verso la spiaggia, e da qui si costeggia il mare verso sud-est. Poi, prendendo un vicolo laterale tra le case color pastello del centro, si comincia a salire lungo una mulattiera. Durante questo primo tratto si prende subito confidenza con uno dei principali leitmotiv di tutto il Sentiero Verde Azzurro: il numero pressoché infinito di scalini che si inerpicano su e giù tra le scogliere.

E mentre il mare diafano sbatte ostinato sulla costa tra i riflessi dorati del sole, si supera il promontorio dominato dai ruderi della chiesetta di Sant’Antonio, per poi scendere nuovamente al livello di costa fino a Monterosso al Mare: la prima delle Cinque Terre. Il paese si sviluppa su una bassa e lunga insenatura che fiancheggia la spiaggia, presa d’assalto dai turisti (come quasi ogni cosa all’interno del Parco). Da qui il sentiero continua nella seconda tappa, la più semplice e pianeggiante di tutto il sentiero (meno di 4 km), che porta fino a Vernazza.

Attenzione perché questa frazione è la più trafficata del cammino, e in alcuni momenti del giorno, per evitare eccessivi accalcamenti, è percorribile soltanto in direzione Monterosso-Vernazza. Superati poi i primi vigneti terrazzati a picco sul mare, si arriva a Vernazza. Uno dei paesi più famosi e scenografici del parco, dove merita una visita la chiesa di Santa Margherita, che si erge nei pressi del porticciolo. Da qui gli ultimi 4 km di trekking a mezzacosta portano a Corniglia, alta su un piccolo promontorio che si incunea sul mare. Paese intimo e raccolto, tra i più belli di tutto il sentiero, dove abbiamo passato la notte.

Il sentiero Verde Azzurro (parte 2): da Corniglia a Porto Venere

Sarà stata la sveglia all’alba, sarà stata la fatica accumulata dal giorno prima, sarà stata la scomodità della sistemazione per la notte (ve l’ho detto che con Enrico finisce sempre a dormire alla bell’e meglio), ma la prima tappa del secondo giorno, da Corniglia a Riomaggiore, è stata tra le più impegnative. 6 km e mezzo che si allontanano dal mare per alzarsi sulle vicine montagne appenniniche, tra arbusti e piante profumate di tiglio e gelsomino. Il sentiero si snoda attraverso più tappe intermedie, prima la silenziosa Volastra, poi Manarola (quarta delle Cinque Terre), ma senza entrarci, e infine Riomaggiore.

Da qui parte la tappa più lunga di tutto il sentiero (circa 13 km), che lasciandosi alle spalle l’ultima delle Cinque Terre, porta a Campiglia, ancora una volta in alto: sopra il mare punteggiato di yacht extralusso che ormeggiano al largo. Da Riomaggiore, infatti, si sale ripidi fino al Santuario di Montenero, da qui si segue attraverso pinete di larici e pini marittimi. E poi continuando a mezzacosta si arriva a Campiglia. Un piccolo alimentari vende frutta fresca e focaccia ligure; e all’ombra di una fila di cipressi, che segna l’ingresso di un piccolo cimitero, un vento salino spira, dandoci tregua dal caldo.

Da Campiglia, l’ultima tappa fino a Porto Venere (circa 5 km) è tutta discesa. Tra le ultime pinete e pareti di roccia bianca si scivola giù verso la punta estrema del parco. Mentre dritta davanti a noi spunta l’Isola Palmaria, a poche centinaia di metri dalla costa. In poche ore arriviamo e ci addentriamo negli stretti vicoli del borgo in cerca di ombra, prima di lanciarci nell’acqua gelida. Nel delirio di stanchezza e insolazione, la Chiesa di San Lorenzo eretta sulla punta del porto mi sembra la Basilica d’Assisi. Ma sono vaneggi.

Col senno di poi, percorrere questo sentiero d’estate in due giorni non è stata la più saggia delle scelte. Ciononostante, sì: ne è valsa la pena.

Il vino eroico delle Cinque Terre

Non potevo chiudere questo articolo sulle Cinque Terre, senza dedicare qualche riga al vino che viene prodotto in questi luoghi spettacolari. Camminando lungo il Sentiero Verde Azzurro, in moltissimi punti si costeggiano e si attraversano gli eroici vigneti delle Cinque Terre, coltivati su terrazzamenti che sembrano quasi puntellare le pareti verticali delle scogliere. Mentre le iconiche monorotaie corrono come lingue di ferro in mezzo ai filari, scendendo dalle cime delle montagne verso la costa. Fondamentali per aiutare i produttori nel lavoro in vigna.

I vitigni più rappresentativi di questa zona sono tre (tutti a banca bianca): il Bosco, l’Albarola e il Vermentino; che assemblati tra loro danno origine al Cinque Terre DOC, un vino bianco di struttura e dal grandissimo fascino aromatico (con sentori che richiamano la flora del territorio: gelsomino, tiglio, timo, basilico, bergamotto, limone, acacia), e dai finali iodati dentro cui sembra risuonare il mare, che quasi ne lambisce i grappoli in vendemmia.

Ma è lo Sciacchetrà il vino più rappresentativo delle Cinque Terre. Un raro passito dalla storia antica (già noto ai tempi di Dante e Petrarca) dove la dolcezza è bilanciata da una freschezza dissetante e, ancora una volta, da quella sapidità che la brezza marina dona con perseveranza a queste uve secolari.

Ma se volete farvi una vostra idea su questi vini ammalianti e seducenti, ecco alcune cantine della zona dove organizzare una visita con degustazione (giusto per reintegrare gli zuccheri e i sali minerali dopo una giornata di trekking lungo il sentiero delle Cinque Terre):

Cooperativa agricola Cinque Terre
Località Groppo, Riomaggiore SP
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Cian Du Giorgi
Località San Bernardino 7, Vernazza SP
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Azienda Agricola Possa
Va Sant’Antonio 72, Riomaggiore SP
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Eroico
Piazza Guglielmo Marconi 30, Vernazza SP
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All images © 2023 Andrea Borio

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