Se ci siete passati davanti, non può esservi sfuggito, ma se da un po’ non frequentate zona Porta Ticinese, vi diamo un buon motivo per andarci: Vero Gelateria ha aperto il suo terzo punto vendita a Milano e siamo piuttosto sicuri che diventerà una tappa fissa domenicale, da gustare seduti sotto le Colonne.
Tre motivi per cui andare da Vero Gelateria a Milano:
- Perché con i suoi arredi eccentrici e colorati riesce a mettervi di buon umore anche nella più nera delle giornate;
- Se i colori non bastassero a risollevare il mood, beh state per mangiare un gelato! Non c’è tristezza che sopravviva a una ondata di zuccheri, e questo è entrato immediatamente nel podio dei gelati più buoni mai mangiati;
- Per assaggiare gusti e abbinamenti sorprendenti, che cambiano sempre e vi daranno sempre una spinta per tornare.
Vero Gelateria non è uno di quei posti di Milano che sono cool senza sforzarsi, quasi come se non gliene importasse. Al contrario, ciò che li rende cool è proprio il loro impegno e tutta l’attenzione che mettono nel loro lavoro. D’estate non serve molto per far funzionare una gelateria: il caldo fa gran parte del lavoro e spesso un gelato di qualità si vende da solo, ma è alla fine della stagione, quando ritorna il fresco che si capisce chi ha fatto bene i compiti, creandosi una clientela fedele.
Questo Vero Gelateria l’ha capito ben presto, quando hanno deciso di aprire il primo punto a Bologna e oltre a offrire un gelato hanno deciso di offrire un’esperienza. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e il duro lavoro ha dato i suoi frutti, portandoli ad aprire ben 6 punti vendita, tre a Bologna e tre a Milano.



La personalità di Vero Gelateria a Milano si nota già da fuori
Siamo andati a provare la nuova apertura di Vero Gelateria a Milano, in corso di Porta Ticinese e dire che ci è piaciuto è poco. Sicuramente non è una gelateria come le altre e questo lo si nota dal primo istante. Mongolfiere, neon, altalene sono il segno distintivo di Vero, quel qualcosa che ti fa venire voglia di entrare ancora prima di capire che si tratti di una gelateria.
Ma questo è già un piccolo spoiler del loro modo di lavorare, perché anche una decorazione non è solo una semplice decorazione, ma un oggetto realizzato da artigiani a mano, perché ogni dettaglio deve ricevere l’attenzione che merita.
Passando al gelato vero e proprio, c’è poco da dire: buonissimo.
Mi spiego meglio: non è solo un gelato con un buon sapore, è proprio un gelato realizzato bene e che ti fa sentire bene. Non troppo dolce, con un sapore ben distinto. Per la prima volta ho mangiato un gelato a base di ricotta – con scorza d’arancia, cioccolato di Modica e granella di pistacchio – che sapesse effettivamente di ricotta. Per non parlare della leggerezza (forse la mongolfiera voleva essere un indizio) che contraddistingue tutti i gusti, anche quelli più cremosi, che non risultano mai stucchevoli e di cui sarei capace di mangiarne una quantità preoccupante.



L’attenzione verso ogni ingrediente
Il merito è soprattutto di Stefano e Massimo, i fondatori che, con un’esperienza passata alle spalle nel mondo del gelato industriale, hanno da subito capito cosa non volessero nel loro gelato – semilavorati, polveri, coloranti, aromi artificiali – e hanno preso una decisione radicale: qui il gelato si fa senza scorciatoie. Artigianale, naturale, di qualità, leggero e attento, senza compromessi.
Da Vero regna la trasparenza. Entrando si possono notare sul muro esposti i nomi dei fornitori di tutti gli ingredienti utilizzati per il gelato, da quelli del latte a quelli della frutta. C’è orgoglio nel mostrare che si scelgono ingredienti eccellenti e lo si fa con cognizione; non è una coincidenza ma una missione.
I gusti proposti sono tutti stagionali, fragola d’estate, melagrana d’inverno e soprattutto tutti prodotti con ingredienti italiani. Persino lo zucchero viene acquistato da produttori lombardi, nessun dettaglio viene trascurato.
Nella scelta dei gusti c’è anche una missione educativa: proponendo solo gusti di stagione, si ha la possibilità di spiegare al pubblico, soprattutto quello più piccino, la stagionalità e da dove viene ciò che mangiamo, spiegando anche l’importanza di una filiera corta ed educando all’attesa.



Esclusi per il momento, quindi, i gusti a base di frutta esotica importata. Ma una soluzione in alcuni casi c’è: ad esempio per il gelato al mango, dopo anni di richieste da parte del pubblico hanno individuato un produttore siciliano che coltiva mango completamente in Italia e quest’anno hanno potuto finalmente introdurlo.
Un gusto che non produrrebbero mai? Quelli a base di prodotti ultrapocessati, ma ogni ostacolo può trasformarsi in una nuova sfida per trovare una soluzione che rispetti i loro valori. Come la scelta di escludere le versione industriale della crema gianduia per proporne una fatta da loro con nocciole piemontesi.
Vero è la dimostrazione che lavorare in maniera corretta e con attenzione è possibile se lo si vuole fare e soprattutto che gli sforzi vengono ripagati.
Attenzione però: dopo aver assaggiato questo, gli altri gelati potrebbero non darvi più la stessa soddisfazione, ma forse è giusto così.
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