Quasi come il vino che invecchia, anche le cose belle si fanno aspettare. E a volte è proprio aspettare che rende il tutto più dolce e memorabile. Un po’ come il nostro viaggio tra le dolci colline delle Langhe, a La Morra. Durante quella gitarella primaverile (quando ancora avevamo una primavera, ricordate?) abbiamo scoperto una cantina davvero particolare: Borgogno Rivata, meglio conosciuti come i Garagisti.



Gli amici garagisti tra Guarene e La Morra.
Immaginate due cognati Alberto e Massimo che nel 2010, decidono di fondere le loro aziende e di riprendere in mano campi e vigneti sparsi tra La Morra e Guarene. Il partire dall’agricoltura è il filo conduttore che li ha portati a ripercorrere le loro orme, tenendo bene a mente le loro origini, ma strizzando l’occhio alla modernità. Il risultato? Borgogno Rivata: una cantina super frizzante e super pop, sviluppata in un… garage! Sì, avete capito bene, un mega garage. Ma non uno qualunque, bensì un luogo dove l’innovazione si sposa con gli elementi canonici di una cantina, e dove il percorso di degustazione è un’avventura continua.
La nostra visita è iniziata tra i campi, tra le vigne, allora adornati da splendidi tulipani che gridavano biodiversità da ogni petalo. Una passeggiata che ci ha portato prima a conoscere la loro curiosa storia e poi dritti alla cantina vera e propria. Un luogo dove il vino prende vita tra graffiti e murales che, oltre ad essere divertenti, sono anche molto istruttivi. Una vera e propria lezione d’arte enologica, direi!



Borgogno Rivata: on una classica cantina!
Scordatevi generazioni di famiglie che si tramandano tradizioni vinicole da secoli e secoli. Scordatevi le cantine con le volte di mattoni con la caratteristica muffetta, e scordatevi anche (quasi) tutto ciò che è tradizione. Borgogno Rivata è luogo giovane, accogliente e, se posso dire, anche un po’ pazzerello. Non fraintendetemi, qui la storia c’è eccome… Solo che non rientra nei classici canoni delle cantine della zona. Vi parlavo dell’agricoltura come filo conduttore proprio perché in entrambe le famiglie c’è sempre stata una connessione con il vino e con il territorio, non a caso diversi ettari della loro azienda comprendono tuttora frutteti e noccioleti. Qui la Langa si fa sentire nei vini, senza tanti altri fronzoli: i garagisti praticano un’agricoltura ecologica con inerbimento e lotta integrata, evitando così di usare diserbanti e altre robe che non so nemmeno nominare!


Da dove proviene però il nome “Garagisti”? Oltre ad aver fondato letteralmente una cantina in un garage, o meglio nella rimessa degli attrezzi agricoli aziendali, questo nome nasce proprio per differenziarsi dai “Barolisti” del territorio. Prendendo spunto dal fenomeno francese degli anni ’90, il mitico “vino da garage” di Bordeaux, ecco che parte l’idea: perché sfidare i “Barolisti” quando puoi fare un vino che rappresenti le Langhe e il Roero, ma senza le vecchie rigide regole? Spazio quindi allo sviluppo, ai tentativi, alla ricerca e innovazionem frutto di due menti contadine che amano profondamente il loro territorio.


Dalla prima vendemmia del 2016 è stato tutto un crescendo.
Tra Guarene e La Morra ci sono diversi km fatti di due territori completamente diversi. Ne abbiamo parlato spesso della diversità tra Roero e Langhe e, anche questa azienda agricola, a mio parere, ha saputo cogliere il meglio di entrambi. In particolare vi voglio raccontare della prima delizia che abbiamo provato nella curiosa sala degustazione dei garagisti: il Sidrè. Sidré è il primo e unico sidro ottenuto dalle pere Madernassa, una varietà di pera croccante e profumata tipica del Roero, che viene coltivata nel territorio di Guarene. Da questa pera nasce un sidro secco, un po’ frizzantino, di un colore intenso con riflessi dorati, con un aroma fruttatissimo e un gusto fresco e delicato, che ricorda quasi un Prosecco. Questo piccolo capolavoro ha aperto le danze della nostra degustazione!
E poi via con i vini! Abbiamo avuto il piacere di degustare: Roero Arneis DOCG 2021: un vino molto fruttato, con sentori di pesca, ideale per chi ama i sapori freschi e vivaci. Langhe Arneis 2020: particolare e dolciastro, con note vanigliate e cremose, quasi come un passito. Pineti Barbera d’Alba DOC 2019: dopo un anno di passaggio in legno, rilascia note fruttate di more e ciliegie incredibili. Un vero tripudio per il palato. Bricòt Langhe Nebbiolo DOC 2020: affinato in acciaio, risulta super fresco e prontissimo alla beva. Perfetto per ogni occasione. Ed infine il Wine Garage Rosato: un Brachetto in purezza con un’etichetta simpatica che ricorda una targa americana, con note agrumate di arancia e cedro. Una chicca che ci ha conquistato subito, tanto da portarne una anche a casa!


Sappiamo che i Garagisti non stanno mai fermi. Dal nostro ultimo passaggio sappiamo che molte cose sono cambiate. Nuove etichette, nuovi vini, nuove storie da scoprire. Forse è proprio giunto il momento di tornare a trovarli? Siamo certi di si… Perché ci aspetterebbero nuove emozioni, nuovi sapori e, perché no, anche qualche sorpresa inaspettata!
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