Da certi viaggi non si può mai veramente tornare, solo portarli con sé. Al mio ritorno dall’India – dove ho riscoperto uno yoga lontano dal fitness e fatto di sfumature sottili e rivoluzioni interiori – ho sentito il bisogno di ritrovare quel tipo di pratica anche a casa. Non è stato facile: Torino e Rishikesh sono lontani 7.500 km e distanti anni luce in termini di cultura e tradizioni. Ma io non cercavo un gusto esotico, solo uno yoga sincero. Un giorno, quasi per caso, l’ho trovato in una piccola stanza nel cuore di Borgo Rossini: Yoga Room 108, un centro intimo e accessibile dove immergersi in uno yoga tanto contemporaneo quanto autentico.
YOGA ROOM 108
Via Catania, 12 H (Ingresso da via Parma 61) | Torino Tel: (+39) 348 3538647
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Lu – Me – Ve | 6.30 – 21.30
Ma – Gio | 13 – 22
Sa | 8.30 – 11.30

Tre motivi per cui andare da Yoga Room 108 a Torino
Ci sarebbero almeno 108 motivi per fare yoga qui. Iniziamo con tre:
- Comunità. Se siete stanchi dei centri dove vi sentite solo un numero questo è il posto giusto: qui, oltre lo yoga, potete praticare lo scambio, l’incontro e la condivisione.
- Autenticità. Perché se si fa yoga bisogna farlo bene! A Yoga Room 108 ci sono gli ingredienti giusti: radici nella tradizione, sguardo alla contemporaneità. Il tutto condito con abbondanti manciate di passione e competenza.
- Energia. Raccogliere energia positiva sul tappetino e portarla nella vita di tutti i giorni è facile quando lo spazio ti fa sentire a casa e gli insegnanti diffondono ispirazione e entusiasmo.

Yoga cioè unione (nella varietà)
Se esiste “Il Dio delle piccole cose”, deve esistere anche il Dio dei piccoli yoga shala – cioè case dello yoga – e una delle sue dimore è sicuramente Yoga Room 108. Me ne accorgo appena entro: profumo d’incenso, pace e presenza mi accolgono insieme al sorriso di Lorenzo, insegnante di Ashtanga yoga e fondatore del centro. Mi racconta di come abbia creato questo spazio perché fosse un luogo aperto al quartiere e alla città, con il desiderio che non appartenga a lui ma a tutti coloro che qui praticano. Oltre all’Ashtanga, offrono corsi di Hatha, Vinyasa, Yoga in Gravidanza, Pilates e Rocket Yoga. Un portfolio vario ma caratterizzato da una grande comunione d’intenti tra tutti gli insegnanti: compagni di pratica che condividono il desiderio di trasmettere agli studenti l’esperienza della propria ricerca personale, nel rispetto della tradizione. In fondo, gli stili sono tanti ma lo yoga è uno solo.

Ascolto, respiro, movimento
Assisto ad una classe di Mysore, la pratica individuale dell’Ashtanga: è sorprendente la concentrazione del gruppo e il suono dei respiri che si alternano. La sequenza di asana (posture) è fissa ma ognuno segue il proprio ritmo, mentre Lorenzo osserva e aiuta con piccoli aggiustamenti dove necessario. Se il Mysore è essenziale come una seta bianca, la lezione di Vinyasa di Monica è un velluto rosso, ricca di texture e colore. Con la vibrazione dell’ OM inizia il nostro viaggio: Monica ci invita a sentire il radicamento e l’espansione presenti in ogni postura, a ritrovare il benessere semplice e profondo di quando riscopriamo l’allineamento della schiena e torniamo in ascolto del respiro. Il movimento fluisce, i pensieri si diradano, i sentimenti si illuminano. Un’ora e mezza di sudore e consapevolezza per entrare in contatto con la meraviglia dello yoga: l’unione tra mente, corpo e quella sfumatura misteriosa che chiamiamo anima.
Abbiamo appena finito e già non vedo l’ora di tornare da Yoga Room 108!


All images © Marco Popescu