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ZeroZero100 e la social table experience

Luisa Cuomo Pubblicato il 12 Gennaio 2024

Qualche settimana fa, poco prima di Natale, ci siamo ritrovate a cena sedute con persone fino a quel momento sconosciute, a vivere un’esperienza tanto surreale quanto bella, viva e vera.

Siamo state a cena da ZeroZero100, ma in effetti definire “cena” la serata che abbiamo vissuto sarebbe riduttivo, ecco perchè vogliamo raccontarvi la nostra (prima) esperienza di social table experience.

Una vecchia posta tra Esquilino e Pigneto

Ci troviamo a due passi dallo Scalo San Lorenzo, quartiere a metà strada tra l’Esquilino e il Pigneto, in un locale già sede di una vecchia posta dell’800, che dopo la crisi legata al lockdown ha deciso di investire su se stesso, la propria immagine e posizione per contribuire ad una riqualificazione urbana sfruttando il suo essere attività ristorativa, a piccoli ma significativi passi.

Ecco quindi la proposta di cucina di pesce legata alla tradizione italiana, con una scelta di prodotti di altissima qualità, disponibili sempre a cena (la domenica anche a pranzo), insieme ad una selezione di ottimi vini e drink per accompagnare anche aperitivi e dopocena.

Il social table

La voglia di rivalsa e innovazione dei 3 soci di ZeroZero100, Fabrizio, Giuseppe e Shahram, non si ferma, ed ecco quindi il lancio di un nuovo concept culinario, basato sul connubio di cibo, vino e una nuova idea di socialità: il social table.

Scopo delle cene al tavolo sociale è quello di creare connessioni tra persone che non si conoscono, attraverso un percorso degustativo food & wine, perché diciamocelo: poche cose al pari del cibo e del vino sono in grado di unire le persone, anche quelle sconosciute.

Eccoci quindi al punto di partenza di questo articolo: ci siamo ritrovate a cena con degli sconosciuti, e non abbiamo timore ad ammettere che all’inizio eravamo anche un po’ intimorite da cosa sarebbe potuto venire fuori, ma il risultato che ne è uscito ha superato di gran lunga le nostre aspettative.

Merito di un’organizzazione impeccabile, tra tempi di attesa, spiegazioni dei piatti e dei vini bevuti (che sono stati unicamente raccontati durante il percorso di degustazione per poi essere svelati alla fine della serata).

Merito di una compagnia sicuramente armoniosa, a prova del fatto che le idee buone portano sempre qualcosa di buono: una nuova conoscenza, un nuovo contatto, un nuovo punto di vista, un nuovo stimolante confronto.

Food & wine

Se l’idea del tavolo sociale è di gran lunga interessante, e come vi abbiamo spoilerato è anche perfettamente riuscita, è anche merito indiscusso di tutto ciò che abbiamo mangiato e bevuto.

Si perchè cibo e vino sono un pò quell’amore che “move il sole e l’altre stelle“: aprono la mente, saziano lo spirito, appagano lo stomaco, fungono da fil rouge in una serata tra perfetti sconosciuti, accendono confronti, dibattiti e dando il la al raccontarsi.

Da buone forchette e buoni bicchieri quali siamo, abbiamo apprezzato ogni tipo di abbinamento: una cena a base di 5 portate ad ognuna delle quali è stato abbinato un vino specifico.

Abbiamo iniziato con due antipasti, un caldo a base di gambero fritto con maionese e un crudo con tartare di tonno e stracciatella, rispettivamente abbinati ad un Langhe Doc Riesling “Re Di Fiori” e ad un Alto Adige “Mezcan” Pinot Nero (non storcete il naso: chi ha detto che il pesce sta bene solo con il bianco? Vi assicuriamo che l’abbinamento è di un riuscito inaspettato!)

Abbiamo proseguito poi con un tripudio di sapori, prima con un risotto di pesce abbinato ad un Fiano D’Avellino “Radici”, vero colpo al cuore della degustazione, proseguendo con una zuppa di pesce servita con il suo brodetto abbinata ad un Vermentino di Bolgheri “Solo Sole”, finendo con un fantastico baccalà con zest di limone abbinato ad un sempre ottimo Verdicchio dei Castelli di Jesi “Podium”.

Un esperimento riuscito!

Quello che abbiamo portato a casa alla fine di questa fantastica esperienza è stato un grande insegnamento: è oltre ciò che conosciamo che il più delle volte si trova il bello, il buono, l’interessante, lo stimolante. Che di ciò che è sconosciuto e diverso dalle nostre abitudini non dovremmo avere timore nè paura, anzi.

E che lo scopo di ZeroZero100 di abbattere alcune barriere comunicative e creare un’atmosfera più inclusiva è riuscito totalmente.

All images © 2024 Giulia Pietroletti

Vivo a Roma ma sono una cittadina del mondo, di sana e robusta costituzione. Di buona forchetta e buon bicchiere, che è sempre mezzo pieno!

Tutte le immagini sono di © Giulia Pietroletti 2024

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